Stallone, nudo e poliziotto di Giuseppe Ballaris

Stallone, nudo e poliziotto «Fermi, o mia madre spara» ha avuto in Usa un immediato successo di pubblico Stallone, nudo e poliziotto Il film non è piaciuto alla critica: «Troppo televisivo» NEW YORK. Mentre la tv americana tiene costantemente informati i suoi telespettatori sulle imprese di Sylvester Stallone a Parigi (premi, visite a gallerie d'arte, assalti delle fans), i critici cinematografici si affrettano a distruggere l'ultimo film di «Sly», la comedy «Stop! or My Moni Wil! Shoot» (Fermi, o mia madre spara), dell'Universal, prodotto da Ivan Reitman, regia di Roger Spottiswoode, e vietato ai minori di 13 anni se non accompagnati; ma i tanti ammiratori del popolare attore corrono ugualmente al cinema, forse per vederlo «nudo, sotto la doccia», mandando così il film subito al secondo posto nella classifica dei più visti. E' la storia di un poliziotto, Joe Bomowski, celibe, del New Jersey, in servizio a Los Angeles. Ha da poco interrotto una relazione col suo tenente capo Gwen Harper (JoBeth Williams), donna più interessata all'amore che alla poli- zia. La madre Tutti (la 67enne Estelle Getty della popolare serie televisiva «Golden Girls») decide di fargli visita, e sull'aeree già mostra a tutti le foto del figlio. Non appena arrivata da lui diventa il suo incubo peggiore: lo segue dappertutto, brontola, piagnucola, usa l'aspirapolvere alle 3 del mattino, gli rovina una pistola lavandola col Clorox, gliene regala una illegale. L'influente critico cinematografico americano Roger Ebert, da Chicago, appare, col collega Gene Siskel, il più convinto ad «uccidere» la pellicola nelle sue recensioni sui giornali e nei talk show televisivi: «E' il peggior film di Stallone in assoluto - dichiara - lui sembra scoraggiato, non c'è una sola risata, l'intreccio non è divertente né originale, e nemmeno i personaggi lo sono». Riconosce comunque le «capacità comiche» del protagonista. Vincent Canhy sul «New York Times» lo definisce «terribile», etichettandolo «prototipo di un telefilm non venduto nel '75», mentre John Anderson sul quotidiano «New York Newsday» rileva che «nessuno di noi si merita un tale film», aggiungendo: «E' doloroso vedere Stallone in quello stato». Ciò che più disturba la critica pare essere il riciclaggio di tutta una serie di battute e sketch sulle mamme di chiara derivazione tv. Giuseppe Ballaris Sylvester Stallone nel film compare nudo sotto la doccia. La madre è il suo incubo

Luoghi citati: Chicago, Los Angeles, New Jersey, New York, Parigi, Usa