Nuove proposte in Ip tutte targate donna

Nuove proposte in Ip tutte targate donna I DISCHI Nuove proposte in Ip tutte targate donna ON un mazzetto di mimose, ma di dischi per la festa delle donne in arrivo tra una settimana. Dischi tutti firmati da brave cantanti, in alcuni casi anche autrici. In queste ultime settimane sono davvero molte le proposte firmate da donne. Se c'è un settore dove non occorrono atteggiamenti khomeinisti delle femministe è quello della musica. In questi anni sono stati molti, e interessanti, gli episodi della via femminile alla canzone. A partire dal rilancio di quel folk rock guidato da Tracy Chapman, da Michelle Shocked, proprio dalle donne sono giunti i maggiori contributi di creatività. Fra le ultime uscite discografiche emergono sei titoli. In tutti il tema dell'amore domina. In ogni sua componente, dalla gioia allo struggimento, con qualche caduta nella banalità. Secondo tema d'ispirazione: l'ambiente, nei suoi risvolti sociali, urbani e ecologici. Ma comunque, in un clima di serenità, ricco di atteggiamenti positivi. Prima scelta per un disco già da qualche settimana in circolazione, ma di una qualità tale da giustificarne il recupero. Si tratta di «Electric landlady» (Virgin, 1 Cd, Lp, Me) di Kirsty MacColl. Figlia del grande folksinger Ewan, moglie di un noto produttore come Steve Lillywhite per restare nella sua situazione familiare. Ma Kirsty MacColl ha scritto numerose canzoni, ha partecipato a dischi di Simple Minds, Talking Heads, Smiths, Robert Plant, Morrissey. Famoso il suo duetto con Shane MacGowan e i Pogues in «Fairytale of New York». Il titolo «Electric landlady» rimanda ironicamente a uno dei più noti album di Jimi Hendrix («Electric ladyland»). La grafica ricorda l'insegna allegra di una gelateria. E in effetti sono tanti i gusti da assaporare nelle dodici canzoni del disco. Come Hendrix giocava con la chitarra, Kirsty gioca con la voce ed esplora tutte le sue passioni e curiosità musicali (folk rock, salsa, soul, rap), insieme ad un gruppo di illustri ospiti (tra cui i Pogues, Sai Cuevas, Oscar Hernandez, Mark Nevin, Pino Palladino). «Ali I never wanted», «The hardest word», «Maybe it's imaginary», «Walking down Madison» sono i brani migliori, dove le straordinarie capacità vocali della cantante incantano e divertono. Più legata alla tradizione neroamericana è la proposta di Randy Crawford, «Through the eyes of love» (Warner Bros, 1 Cd, Lp, Me). Grande sensibilità, toni vellutati per un disco con molti colori italiani. Ben tre dei dodici brani proposti sono di autori italiani: «It's raining» di Pino Daniele, «Like the sun uot of nowhere» di Zucchero e Gino Paoli, «Diamante» di Zucchero e De Gregori. Quest'ultima è offerta in un garbato duetto con il popolare «Sugar» Fornaciai-i. Tutto il disco brilla come un diamante, confermando la Crawford interprete di classe, sensibile e fascinosa. Un gradino sotto, per eleganza, Bonnie Tyler. Ma con una forte carica rock torna, dopo tre anni di silenzio discografico. «Bitterblue» (Hansa-Bmg Ariola, 1 Cd, Lp, Me) è il titolo dell'album e della prima canzone, una trascinante marcetta che il suono graffiante e profondo della voce della Tyler impone e coinvolge. Quattordici brani, altalenanti tra ritmi lenti e accelerazioni rock, in cui si nota un salto di qualità, per maggiore maturità e anche per il contributo i personaggi che l'affiancano: Giorgio Moroder in testa (in «Heaven is here» addirittura uniscono le loro voci), poi Nik Kershaw, Albert Hammond. Molto bello il duetto con Dan Hartman in «'Til the end of time». Ancora questo titolo: è una corsa da fine millennio a imitare Wim Wenders. «Too hot», «Where were you?», «Save me» gli altri brani da sottolineare. Segnalazioni più in breve, ma doverose per altre tre ragazze di qualità. Ballate al pianoforte, inni pop, morbidezze jazz sono i toni usati da Wendy Maharry in «Fountain of youth» (A&M, 1 Cd, Lp, Me). «Un equilibrio di disillusione e ottimismo» è stata definita la musica di Wendy Maharry, che con allegra abilità artistica si immerge raccontando immagini della vita quotidiana. Shanice è invece una diciottenne promessa in cui la celebre etichetta Motown crede molto. In «Inner child» ( 1 Cd, Lp, Me) è guidata, accompagnata, sostenuta da un mago della musica nera più moderna quale è Narada Michael Walden. Poliedrica e frizzante, Shanice regala romantici e ballabili momenti. Colorate come il titolo del suo album «Scarlet, red and blue» (Polydor, 1 Cd, Lp, Me) sono le canzoni della biondissima Zoe. Diverse le fonti d'ispirazione per un suono accattivante dove spiccano le chitarre alla U2. Alessandro Rosa jsa^

Luoghi citati: New York