Tripoli si piega alI'Onu estraderà i terroristi

Tripoli si piega alI'Onu estraderà i terroristi Sì alla risoluzione del Consiglio Tripoli si piega alI'Onu estraderà i terroristi Ma chiede per i due libici accusati un processo in un Paese neutrale IL CAIRO. Il colonnello Gheddafi sembra piegarsi al voler della Comunità internazionale. Infatti, tramite il ministro degli Esteri libico Ibrahim al-Beshari, ha fatto sapere di voler accettare conformemente alla risoluzione 731 del Consiglio di sicurezza dell'Onu - che i due libici accusati di essere gli autori dell'attentato al Boeing 747 della «Pan Am» esploso su Lockerbie, in Scozia, Abdel Bassit Megrahi e Lamin Khalifa, siano estradati e processati in un Paese «neutrale». Questo «a condizione - ha precisato il capo della diplomazia di Tripoli - che il processo sia giusto e non vi siano interferenze da parte dei Paesi interessati». Che si tratti di un colpo di scena, non vi è dubbio, anche se alBeshari aveva già lasciato intravedere tale eventualità, in un'intervista a «Radio Cairo» rilasciata durante il vertice dell'Organizzazione dell'Unità Africana ad Addis Abeba, il 25 febbraio. Se la decisione era nell'aria, Gheddafi ha voluto tenere tutti con il fiato sospeso il più a lungo possibile, anche perché sembra molto probabile che per accettare di adeguarsi alla risoluzione 731 abbia dovuto in certo qual modo sacrificare la ragion di stato e infrangere la legislazione libica che non prevede l'estradizione dei suoi cittadini. Una decisione che deve avergli procurato non pochi grattacapi all'interno del Paese, e che è probabilmente al¬ l'origine delle dimissioni del giudice istruttore che segue l'inchiesta. Ahmad al-Taher al-Zaui ha chiesto ieri alla Corte Suprema di Tripoli di essere sollevato dall' incarico, «a causa delle pressioni politiche provenienti dall'interno e dall'esterno e miranti a fargli infrangere la legge». Gheddafi ha dovuto scegliere tra l'affrontare problemi interni o subire le sanzioni che il Consiglio di sicurezza dell'Onu si apprestava a prendere in caso di rifiuto libico a collaborare nell'inchiesta sull'attentato di Lockerbie, e su quello ad un aereo della compagnia francese «Uta» che esplose in volo nel cielo del Niger nel 1989. Quanto abbiano influito sul leader libico la mediazione del presidente egiziano, Hosni Mubarak, o gli interventi deUa Lega Araba, non è ancora dato sapere. Fatto sta che la decisione favorevole all'estradizione è stata annunciata da al Beshari - che nelle ultime due settimane ha fatto la spola tra Tripoli e II Cairo - proprio nella capitale egiziana e dopo un incontro con il segretario generale della Lega, Esmat Abdel Meguid. Forse un gesto simbolico di riconoscenza verso l'unico Paese arabo che abbia concretamente preso posizione in favore di tripoli. Resta ora da vedere la reazione di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia, che hanno fino ad ora respinto soluzioni di compromesso proposte dalla Libia. [Ansa]

Persone citate: Abdel Bassit Megrahi, Abdel Meguid, Beshari, Consiglio Tripoli, Gheddafi, Hosni Mubarak