PALAZZO CHIGI PIACE PIÙ DEL QUIRINALE

PALAZZO CHIGI PIACE PIÙ DEL QUIRINALE PALAZZO CHIGI PIACE PIÙ DEL QUIRINALE COME un camaleonte la classe politica italiana adatta surrettiziamente il colore della pelle al mutare delle circostanze. E' cambiato in questo caso, senza che ce ne accorgessimo, il tema dominante del dibattito nazionale. Fino a qualche mese fa era il presidenzialismo, vale a dire la possibilità di risolvere i problemi del Paese conferendo al Capo dello Stato un mandato popolare o poteri più chiaramente definiti. Oggi il presidenzialismo non è più all'ordine del giorno e quasi tutti gli uomini politici hanno cambiato pelle spostando l'accento sul tema del «cancelliere». Dimenticati i poteri del Presidente della Repubblica e l'opportunità di meglio definirli, essi preferiscono concentrare ogni loro attenzione sulla figura del capo del governo. Vi era un oggetto sul tavolo dei nostri prestigiatori politici, ma è bastato un istante di disattenzione da parte dei cittadini-spettatori perché venisse sostituito fulmineamente con un oggetto diverso. Proviamo a chiederci perché il camaleonte abbia cambiato pelle, perché il coniglio presidenzialista sia nuovamente scomparso nel cilindro del prestigiatore. Le elezioni, anzitutto. Nonostante il grande dibattito sul profilo costituzionale del Paese nei prossimi anni, l'appuntamento del 5 aprile è percepito dalla maggior parte degli uomini politici in modo tradizionale e convenzionale: eleggere il Parlamento, formare un governo. Sono i poteri del governo, quindi, quelli che assorbono oggi l'attenzione dei partiti, ed è il potere del primo ministro, in particolare, quello che i candidati alla carica vorrebbero definire e esaltare. La seconda ragione è CossiSergio Romano CONTINUA A PAGINA 2 PRIMA COLONNA