Il mattone al traino della ripresa economica

Il mattone al traino della ripresa economica Milano è la più colpita dal calo della domanda mentre a Torino il mercato rimane vivace Il mattone al traino della ripresa economica Crescita zero per i prezzi immobiliari nei primi sei mesi del '92 TORINO. Il mercato immobiliare? E' legato al carro della ripresa economica. Se in primavera l'Azienda Italia tornerà a tirare - come sperano i più ottimisti - anche i prezzi del mattone dovrebbero riprendere a salire. In caso contrario, la calma piatta delle quotazioni immobiliari che si avverte ormai da un anno continuerà, e forse porterà addirittura ad un calo dei prezzi. Sono queste le previsioni della Gabetti, uno dei maggiori gruppi di intermediazione immobiliare. Dopo cinque anni di crescita continua dei prezzi e della domanda il mercato ha tirato il freno: nell'anno appena passato - complice anche la botta fiscale che si è abbattuta sulla casa - la crescita media dei prezzi non ha superato il 10 per cento nominale Un dato, che, depurato dell'inflazione, si riduce a un incremento del 34%. Ma per quanto i prezzi possano perdere il loro sprint, sarà difficile trovarsi di fronte ad un crollo del mercato immobiliare di tipo statunitense. Nel nostro Paese l'offerta resta sempre debole rispetto a una domanda, che pur in lieve calo, resta sempre vigorosa. Secondo le previsioni della Gabetti, infatti, an- che gli investimenti in costruzioni sono destinati a scendere: nel 1992 in termini reali dovrebbero calare dello 0,4% rispetto all'anno scorso. E d'altro canto la domanda non latita, come mostra l'ultima indagine del Centro Einaudi, secondo cui il 50,3% degli intervistati mette la casa in testa ai suoi investimenti privilegiati. Il panorama immobiliare italiano, poi, è sempre frammentato e a macchia di leopardo: spesso zone contigue hanno tendenze dei prezzi completamente differenti e anche nel raffronto tra le grandi città si possono osservare sviluppi non omogenei. A Milano, ad esempio, dove negli scorsi anni è stato più spettacolare il boom dei prezzi, nel '91 il grande stop si è avvertito nettamente: a fronte di un'offerta stabile, ma in generale insufficiente, specie per le abitazioni di maggiore qualità, la domanda è scesa in modo deciso. Ne sono stati influenzati, oltre che i prezzi, anche i tempi medi di acquisto, che nell'ultimo anno si sono sensibilmente allungati. Passata la grande febbre del mattone, chi compra ci pensa prima su • bene, e al limite prende tempo per spuntare un prezzo migliore. Le previsioni per il '92 sono improntate alla debolezza dei prezzi anche se si pensa a una ripresa delle contrattazioni. Situazione più effervescente a Torino, dove del resto gli eccessi toccati a Milano negli anni passati non si sono mai visti. Il nuovo piano regolatore approvato dalla giunta comunale porterà sicuramente novità sul mercato immobiliare. Anche lo sviluppo del 1991 ha mostrato alcuni segnali in controtendenza rispetto al panorama nazionale: scarsa la domanda nel primo semestre mentre da giugno a dicembre la richiesta di case è tornata a farsi sentire. Una costante tipicamente torinese è il movimento verso le zone di collina, dove sono spesso localizzate le abitazioni di pregio, e l'hinterland. In queste zone l'incremento medio dei prezzi è stato nel 1991 del 12%, leggermente superiore al 10% registrato nell'area urbana vera e propria. A Roma la frenata è stata avvertita più che altrove: solo 5%, secondo la Gabetti, l'incremento dei prezzi nel 1991 concentrato nelle zone di maggior pregio. E anche per il '92, almeno nei primi sei mesi, gli incrementi dovrebbero essere quasi nulli. [f. man.] FRENA L'EDILIZIA {VARIAZIONI % DEGLI INVESTIMENTI IN COSTRUZIONI DI FABBRICATI RESIDENZIALI SU ANNO PRECEDENTE] ■■nuovo ristrutt. 23 totale invest. 0,9 1991 I e

Persone citate: Gabetti

Luoghi citati: Italia, Milano, Roma, Torino