In banca finalmente arriva l'accredito senza rinvio di Flavia Amabile

In banca finalmente arriva l'accredito senza rinvio Cosa cambia dal 10 marzo con la legge sulla trasparenza In banca finalmente arriva l'accredito senza rinvio ROMA. Addio ai giorni di valuta. Da martedì 10 marzo i clienti delle banche vedranno accreditarsi gli interessi a loro favore immediatamente e non dopo alcuni giorni come accadeva finora. Purché, però, si tratti di versamenti in contanti o di assegni circolari emessi dalla stessa banca presso cui vengono depositati i soldi. O, infine, di assegni bancari staccati dal libretto di un cliente della medesima agenzia. Anche se limitata a questi tre casi, si tratta di una profonda rivoluzione per le banche. Ma non è che uno dei mutamenti a cui il mondo del credito dovrà adeguarsi nei prossimi mesi. Titoli di Stato, estratti conto, tassi di interesse, contratti, le novità in arrivo sono molte, secondo quanto previsto dalla legge sulla trasparenza bancaria pubblicata lo scorso 24 febbraio sulla Gazzetta Ufficiale, esattamente un mese dopo la definitiva approvazione del Senato. Un sì sofferto che, giorni di valuta a parte, avrà i suoi effetti solo a partire da giugno. Da quando, cioè, il Cicr prima (Comitato interministeriale per il credito e il risparmio) e la Banca d'Italia poi, avranno emanato le istruzioni che gli istituti di credito dovranno seguire. Da quel momento in poi, però, si apre una nuova era: niente più informazioni lacu¬ nose e incerte, conti correnti oscuri e condizioni che cambiano improvvisamente e senza alcun preavviso. Ad essere maggiormente colpiti non saranno gli istituti più importanti che, in parte, sono già preparati alle novità in arrivo: dal dicembre '88 è in vigore l'accordo di autoregolamentazione messo, a punto dall'Abi per la trasparenza. Nel mirino della nuova legge ci sono i più piccoli: casse rurali, banche popolari e, soprattutto, la giungla di società finanziarie che finora è stata libera di agire, priva com'era di qualsiasi controllo. Anche per loro, dunque, la regola sarà: massima trasparenza. All'ingresso di ogni banca e società dovranno essere affissi manifesti che pubblicizzeranno le informazioni che i clienti hanno il diritto di sapere. Come il tasso di interesse minimo applicato su conti correnti, libretti di risparmio, buoni fruttiferi, certificati di deposito e obbligazioni. Ma anche il costo dei servizi: dal bonifico alla custodia valori, dalle cassette di sicurezza alle carte di credito, fino al tesserino Bancomat. Condizioni che dovranno comparire anche negli annunci pubblicitari delle aziende e che dovranno essere identiche su tutto il territorio nazionale. E che dovranno essere comunicate almeno una volta l'anno per iscritto al cliente. Gli istituti che non si adeguano possono essere condannati a pagare una multa da due a dieci milioni. Sanzioni più severe per i recidivi che potranno vedersi chiudere dal ministero del Tesoro le sedi o le filiali. A tremare, di fronte alle nuove norme sono, dunque, i più piccoli. Ma anche per le banche maggiori non c'è molto da stare tranquilli. Non sono poche nemmeno le innovazioni rispetto al codice dell'Abi. La legge disciplina e uniforma le commissioni chieste sull'acquisto dei titoli di Stato. Finora, infatti, gli istituti si fanno pagare l'intermediazione tra il cliente e la Banca d'Italia che mette all'asta i Bot. Una somma che non viene indicata a parte e di cui, quindi, l'investitore perde ogni traccia dopo averla pagata. Con la nuova legge, cambia tutto: i diritti di commissione verranno fissati dal ministero del Tesoro e il costo non dovrà essere confuso nel totale complessivo dell'operazione, ma riportato a parte. Anche per quel che riguarda le variazioni di tassi di interesse, costi dei servizi ed ogni altra condizione, da giugno i consumatori avranno maggiori garanzie. Le banche avranno l'obbligo di comunicare per iscritto le modifiche se sono sfavorevoli per i clienti. Questi hanno poi quindici giorni di tempo per recedere dal contratto e cambiare banca. In caso di proteste o ricorsi su informazioni riportate sull'estratto conto, la scadenza è, invece, di sessanta giorni dalla data di ricevimento. Qualsiasi accordo, comunque, dovrà risultare per iscritto e non potrà in nessun caso essere per il cliente meno conveniente delle condizioni presenti nel manifesto. Per tutto il mondo del credito, dunque, banche grandi e meno grandi, società finanziarie e istituti a medio-lungo termine, si tratterà insomma di affrontare un aggravio non indifferente. Sono tonnellate e tonnellate di carte in più che dovranno essere stampate, controllate, memorizzate e spedite. E sono soprattutto costi che nessuna banca ha il coraggio di rendere pubblici. Perché le cifre sono molto alte: solo le modifiche sui giorni di valuta potrebbero costeranno all'intero sistema una perdita che va dai 300 ai 500 miliardi. Come verranno recuperati? La strada più semplice passa per l'aumento del costo dei servizi pagato dai clienti. «Anche in questo bisogna adeguarsi all'Europa», sottolinea qualcuno: per questo presso le maggiori banche sono già da tempo al lavoro commissioni di esperti. Flavia Amabile Banchieri allo specchio trasparenza Cantoni (Bnl) e Barucci (Credit)

Persone citate: Barucci, Cantoni

Luoghi citati: Europa, Roma