Castri, faccio Goldoni ma lo odio

Per Carnevale gli Usa sbarcano in Laguna Venezia diventa un juke-box vivente Per Carnevale gli Usa sbarcano in Laguna Artisti da Manhattan, tango argentino e musica sacra per Duke Ellingtonjr. VENEZIA. L'America sbarca in laguna, per Carnevale, restituendo il viaggio di Cristoforo Colombo. Gli organizzatori hanno ingaggiato - secondo la formula dell'italo-americano Walter Brooks - artisti «on the road» dagli angoli di Manhattan, dalle stazioni della Subway, dai locali del Greenwich Village; ma poi anche le orchestre da Radio City Music Hall e gli spettacoli di tango dell'Argentina. Così in questi giorni ogni campo di Venezia ha la sua banda, ciascuna con un diverso suono, e la gente può camminare come in mezzo a un gigantesco juke-box vivente. Dal mitico «Café Wha?» del Greenwich Village sono arrivati a campo Santa Margherita gli Wha?, un gruppo di rythm'n'blues, pop e rock classico, sette elementi, dei quali quattro donne e uno addirittura reverendo della Chiesa della vita universale che veste perennemente in short e fa battute di umorismo erotico. Divertente il dixieland dei Gotham City Jazz, in campo del Ghetto Nuovo, il gruppo di Terry Waldo, tastierista pupillo di Eubie Blake, un gruppo nostalgico degli Anni 20, che ha preso il nome a prestito dal fumetto Batman, e i migliori bluesman di New Orleans. Zane Massey jr, saxofonista figlio dello scomparso Zane Massey trombettista jazz, porta il suo quartetto nippo-africano in via Garibaldi. Blues di razza per la Stormy Monday Blues Band, con il voca- Tullio De Pisco o alla Fenice lista Sam Follo e il primo sax nell'orchestra di Lionel Hampton ed Eddie Easton. Senza dubbio originali altri tre artisti della Grande Mela: Joseph Jones detto Mister Spoons, vecchio suonatore di cucchiai, strumento tipicamente country; David Gaskin, con la sua banda di steel drum, i tamburi di Trinidad che producono ritmi calypso, soca e reggae, e musiche dai Beatles a Bob Marley; e Kim Koo, donna-bambola, travestita da automa, che si muove in sincronia con la musica. Questo e altro si può avere, gratis, dalle strade. Nelle chiese ci sono i cosiddetti concerti degli ambasciatori, e nei musei musica da camera per accompagnare le visite. Nei teatri, dove si paga il biglietto, si va dall'orchestra di Duke Ellington, che al Goldoni tiene alto il nome del proprio maestro, al figlio di Duke Ellington stesso che porterà domani sera The Sacred Concert (prima esecuzione italiana assoluta) nella chiesa di San Stae, dai tanghi del Sexteto Major di Buenos Aires, sempre al Goldoni, al rock napoletano di Tullio De Piscopo alla Fenice, dalla celeberrima operetta «Porgy and Bess» di George Gershwin in forma di concerto, sempre alla Fenice, al Concerto delle ceneri che l'Orchestra di Lubiana lancerà come inno alla pace dal teatro, alla presenza dei Tullio De Piscopo alla Fenice