Ricoeur non perdona lo «Spirito di vendetta» di Gabriella Bosco

Ricoeur non perdona lo «Spirito di vendetta» Cancellato il nome del maestro dall'autobiografìa di Christophe Donner, nipote di Jean Gosset Ricoeur non perdona lo «Spirito di vendetta» IIfilosofo fa sequestrare il libro dell'allievo prediletto APARIGI poche ore dall'uscita nelle librerie de L'esprit de Vengeance di Christophe I Donner, il filosofo e padre dell'ermeneutica Paul Ricoeur ha denunciato l'autore per diffamazione, ottenendo dal tribunale il sequestro entro martedì prossimo delle seimila copie già diffuse. L'editore Grasset dovrà sostituirle con altre da cui «il patronimico del filosofo sia ovunque soppresso». Del caso parlano a grandi titoli tutti i giornali. La versione censurata de L'esprit de Vengeance è assolutamente improponibile. Il nome del filosofo ricorreva più volte in ogni pagina. Ora che al posto vi sono altrettanti spazi bianchi, il libro ha l'apparenza di un testo di poesia sperimentale lungo trecentoventi pagine. E', invece, l'autobiografia di Christophe Donner. La casa editrice è stata condannata anche a versare alla parte offesa una grossa cifra per danni e interessi. Il prezzo più alto però è in termini umani, e l'ha pagato Paul Ricoeur. Christophe Donner è stato suo discepolo d'elezione e per molti anni è vissuto a Chàtenay, nella tenuta dei Murs Blancs, accolto dai Ricoeur come membro della famiglia. A 34 anni, ha alle spalle già una decina di libri. Un successo per il filosofo-maestro, che con molto anticipo vide in Donner la migliore speranza della narrativa contemporanea. Oggi è lo scandalo. La storia ha radici lontane e dolorose. Christophe Donner è nipote per parte di madre di un nonno celebre: Jean Gosset, filosofo che negli Anni Trenta collaborò alla fondazione della rivista Esprit con Emmanuel Mounier e lo stesso Ricoeur. Entrato nella Resistenza, Gosset venne deportato e morì trentaquattrenne l'età che ha adesso il nipote - nel campo di Neuengamme. Una figura di «martire ed eroe» che ossessionò l'infanzia di Christophe. Adolescente, spinto anche da una somiglianza fìsica con il nonno definita da tutti coloro che lo conobbero «impressionante», Christophe volle ritrovarne le tracce. Cominciò ad aggirarsi intorno alla tenuta dei Murs Blancs, la comunità falansterio creata da Emmanuel Mounier, in cui Jean Gosset era vissuto e dove ora abitava il loro erede spirituale, Paul Ricoeur. Divenne amico dei figli del filosofo, in particolare di Olivier. Si introdusse nella famiglia, crescendo lesse i libri di Ricoeur, fu presto il suo allievo prediletto. Tra i due nacque un rapporto intenso: Christophe vedeva rivivere in Ricoeur il nonno; Ricoeur trasponeva nell'allievo l'affetto per il figlio Olivier, che stava distruggendosi con alcol e stupefacenti. Ma proprio per Olivier, il filosofo a un certo momento chiese a Christophe di allontanarsi. Aveva pensato che l'assenza del confronto con l'amico-fratello esemplare potesse salvare in extremis Olivier. Il quale invece, di lì a poco, si suicidò. Christophe, «fuggito» in Sicilia dopo i drammatici fatti, ritenne di capire - di colpo - il senso di tutto quanto era accaduto. Operò una sovrapposizione tra le due morti, quella del nonno nel campo di Neuengamme e quella dell'amico. Di entrambe ritenne responsabile «la mostruosità sociale, senza cuore e senza generosità, inventata da Mounier», la filosofìa del «personalismo». Le idee per le quali Jean Gosset aveva pagato, al posto di Mounier, e in cui Olivier aveva creduto, soccombendo poi alla feroce disillusione della realtà. In dodici giorni, in Sicilia, «lo spirito di vendetta» divenne libro. Il libro in cui Christophe Donner raccontava la propria vita e insieme quella del nonno, giocando la carta della verità. L'epigrafe: «Non risparmiare nessuno, soprattutto coloro che ami». Tra i modelli spesso evocati dallo scrittore, tornano con insistenza Primo Levi, Robert An- telme, David Rousset. Da loro, Donner dice di aver tratto la vo lontà della testimonianza. L'e spiit de Vengeance, prima di stringere sul presente, ha lunghe pagine che ripercorrono le atro cita dei campi. La stampa francese, vicenda giudiziaria a parte, ha presentato il libro in maniera molto elo giativa. Nessuno mette in discussione i diritti di Ricoeur, le dichiarazioni di simpatia vanno però tutte a Donner. Un'altra denuncia per diffa mazione ha colpito il libro nelle ore immediatamente successive a quella del filosofo: la zia del l'autore ha chiesto che anche il nome di Jean Gosset venisse ovunque cancellato. Ma a lei il tribunale non ha dato ragione. Gabriella Bosco Paul Ricoeur, padre dell'ermeneutica denuncia per diffamazione il discepolo che dice: quelle idee hanno portato alla morte mio nonno e suo figlio

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