Era innocente, salvata da un programma tv di Paolo Patrono
Era innocente, salvata da un programma tv GRAN BRETAGNA La giovane era accusata di aver annegato il bimbo, un'inchiesta Bbc smaschera l'errore giudiziario Era innocente, salvata da un programma tv Ergastolana condannata per Vomicidio delfiglio appena nato LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Tanto bistrattata, questa volta la tv è servita ad bv'',are una grave ingiustizia. Ha salvato una giovane dalla condanna all'ergastolo per l'assassinio del suo bimbo appena nato. E da ieri tutta l'Inghilterra si rivolge attonita verso il piccolo schermo come allo strumento di una giustizia mediatica che può far riaprire i casi più controversi davanti alla platea dell'opinione pubblica, costringendo a un intervento riparatore la giustizia tradizionale in toga e parrucca. Certo è un rischio, per la possibilità di manipolazione cui si presta l'uso della tv come fonte di ricerca nei casi giudiziari più ingarbugliati. Ma questa volta ha funzionato. E ha consentito alla giovane Jacqueline Fletcher di uscire di prigione dopo aver scontato già tre anni della condanna a vita, perché la corte d'appello ha ribaltato il precedente verdetto dopo aver preso visione di nuovi elementi attraverso una trasmissione seguita da milioni di telespettatori e intitolata «Giustizia sommaria». Jackie era stata condannata nell'88 all'ergastolo per aver annegato, secondo l'accusa, il suo bimbo di 6 settimane, Glen. Il presunto omicidio era avvenuto nell'84 e la giovane madre, allora ventenne e con un quoziente intellettuale da adolescente secondo le assistenti sociali, l'aveva «coperto» come una banale morte naturale, una di quelle inspiegabili (anorti in culla» (dovute probabilmente a soffocamento) che. scandiscono le cronache inglesi. E come tale il primo referto medico l'aveva convalidata. Ma tre anni dopo, alle prese con un altro neonato che strillava a perdifiato, la giovane era stata sentita urlare dalla padrona di casa: «Smettila, perché se no ti faccio fare la fine di quell'altro». Insospettita, la donna aveva chiamato un'assistente sociale e poi la polizia. Impaurita come una bestiola braccata, Jacqueline Fletcher aveva finito, dopo lunghi interrogatori, per confessare a una poliziotta di aver annegato il suo primo bambino e poi di aver finto una disgrazia. Un secondo referto medico avallava la tesi dell'omicidio, rivelando, tardivamente e in maniera ambigua, che nei polmoni del neonato c'erano tracce d'acqua. La confessione alla donna poliziotto non era stata autenticata per iscritto, ma ciò nonostante, appoggiandosi anche al responso medico, il tribunale di Birmingham aveva condannato al carcere a vita la madre. Non era certo la prima volta che la giustizia inglese si affidava, per risolvere casi incerti, a presunte confessioni di accusati dalla personalità debole e con basso quo¬ ziente d'intelligenza. Proprio nei giorni scorsi, ad esempio, un uomo è stato scarcerato dopo aver scontato 16 anni per un omicidio mai commesso, ma confessato sotto le pressioni della polizia. Grazie all'ostinazione dei legali della giovane, il «caso Fletcher» è finito sul tavolo dei responsabili della trasmissione «Giustizia sommaria» della Bbc; e questi hanno subito iniziato una contro-inchiesta giudiziaria, mostrando al pubblico l'incertezza del medico che aveva stilato il secondo rapporto (nei polmoni era stato ritrovato in realtà del liquido, non dell'acqua còme era stato certificato in tribunale) e l'approssimazione della polizia. Appena scarcerata, Jackie si è avvalsa dei mass-media, vendendo a peso d'oro ai tabloid popolari i particolari della sua di sawentura giudiziaria. Paolo Patrono
Persone citate: Jacqueline Fletcher
Luoghi citati: Birmingham, Gran Bretagna, Inghilterra, Londra
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