Decine di sepolti vivi a Gerusalemme
Decine di sepolti vivi a Gerusalemme ISRAELE La sciagura dovuta alla pioggia: nella notte si scava affannosamente tra le macerie Decine di sepolti vivi a Gerusalemme Frana un cimitero sul caffè arabo, già sei morti TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Gerusalemme ha vissuto ieri ore drammatiche quando il tetto d'un caffè arabo, di fronte alle mura della città vecchia, è crollato seppellendo una cinquantina di avventori. A tarda notte, mentre le squadre dei soccorsi erano al lavoro, il bilancio provvisorio della disgrazia era di 6 morti e di 17 feriti. Ma sotto le macerie erano bloccate ancora una ventina di persone. Secondo una prima ricostruzione, a provocare il crollo del tetto è stata una serie di smottamenti di terreno del cimitero musulmano As-Sahara, adiacente al «Giardino della Tomba» che - secondo la tradizione protestante - sorgerebbe nella zona del Golgota. Si tratta di una roccia a forma di teschio che sovrasta la stazione centrale degli autobus arabi di Gerusalemme Est, una zona sempre affollata. Testimoni oculari hanno riferito che il tetto del caffè Al Rawda ha ceduto, nel pomeriggio, sotto la pressione di terriccio, misto a lapidi e ossa, mentre al suo interno erano stipati oltre 200 avventori. Il locale è stretto e lungo e le macerie hanno bloccato solo quanti si trovavano nella stanza più interna. Uno dei feriti ha affermato che il crollo è stato preceduto da un boato «simile a un'esplosione», ma ufficiali della polizia israeliana hanno affermato che l'ipotesi di un attentato «non è, in questa fase dell'inchiesta, attendibile». Il locale ha fama di essere un luogo di ritrovo dove i palestinesi discutono di politica. Nel timore di disordini, la polizia israeliana ha comunque rafforzato ieri le sue unità a Gerusalemme Est. Nella serata, in effetti, si sono verificati alcuni incidenti: un'automobile israeliana è stata data alle fiamme e una bottiglia incendiaria è stata lanciata contro l'abitazione del ministro dell'Edilizia Ariel Sharon. La notizia del disastra si è sparsa subito a Gerusalemme Est e migliaia di persone sono affluite nella speranza di raccogliere informazioni su loro congiunti che avrebbero potuto trovarsi nel Caffè. Le prime squadre di soccorsi hanno quindi dovuto aprirsi un varco a viva forza nella ressa. Durante questa fase convulsa si sono verificati nuovi smottamenti di terreno che hanno travolto alcuni soccorritori. «Settimane di maltempo - ha detto un ufficiale di polizia - potrebbero essere all'origine del disastro». Di fronte all'emergènza, ebrei e arabi si sono trovati per una volta uniti: i feriti sono stati sgomberati in parte in ospedali israeliani e in parte in quelli palestinesi di Gerusalemme Est. Filippo Donati Una delle vittime del crollo di Gerusalemme [FOTOEPA-AFP]
Persone citate: Ariel Sharon, Filippo Donati
Luoghi citati: Gerusalemme, Gerusalemme Est, Israele, Tel Aviv
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