Mocaluso: la sconfitta del psi Ecco il mio augurio per il volo di Pierluigi BattistaEmanuele Macaluso

Mocaluso: la sconfitta del psi Ecco il mio augurio per il volo Il leader riformista del pds: è Craxi che tiene accesi i due forni, la sua è miopia politica Mocaluso: la sconfitta del psi Ecco il mio augurio per il volo flBllL IBllIlB VERSO IL 5 APRILE CROMA HE fatica, per il riformista che da sempre difende con vigore la linea dell'unità con i socialisti, dover formulare quell'auspicio. Ma adesso, a nemmeno due mesi dal caso Borghini, con la candidatura nelle liste del garofano di Angela Francese, un altro pezzo dell'area migliorista del pds approda nel partito di Craxi. Riformista di ferro, capolista del pds in Sicilia, Emanuele Macaluso non si fa accecare dalla rabbia per quello che considera un deliberato piano di smembramento della sua corrente pilotato da via del Corso in vista delle elezioni. Ma attribuisce quel piano alla «miopia politica» di Craxi. E perciò, per la prima volta, il più filosocialista dei dirigenti del pds si lascia andare a una speranza che certo non sarà molto gradita in casa socialista: «mi auguro una sconfitta elettorale del psi». Senatore Macaluso, nella sua intervista alla «Stampa» Bettino Craxi dice che «un numero notevole dì militanti ex comunisti si appresta a scendere in campo con noi». E' l'annuncio di altri casi Francese? Lo escluderei, dato che le liste sono praticamente completate. Ma non riesco a cancellare la penosa impressione nata dal tono sgradevolmente arrogante delle parole di Craxi. Arrogante, ma anche velleitario, perché il se¬ gretario del psi sta andando incontro a una cocente delusione. Dice che «una parte dell'elettorato già comunista» sarà con lui. E invece dovrà accorgersi che i casi cui fa riferimento saranno isolati e senza risultati. Però si ha la sensazione che, dopo le defezioni di Borghini e della Francese, siate proprio voi «riformisti» del pds ad uscirne indeboliti. Certo, non posso dire che la nostra situazione sia oggi tra le più felici. Tuttavia ritengo che nell'area riformista del pds stia venendo alla luce un chiarimento, che considero inevitabile e anche salutare, tra chi ha sempre concepito 1'«unità socialista» nei termini di una pura e semplice adesione al psi così com'è e chi invece la vede come un processo in cui siano rispettate la storia e l'autonomia di tutte le componenti. Craxi vuole ripetere l'operazione compiuta a suo tempo, e malamente, con i socialdemocratici? Bene: sappia però che sta facendo il bis di una operazione miope e perdente. Perché ne è così sicuro? Ma perché con il suo patto di alleanza con la de Craxi sta sbagliando tutto. Per colpa della sua visione statica della politica, l'anno scorso Craxi invitò gli italiani ad andare al mare il giorno del referendum. E fu un abbaglio colossale. Oggi il segretario socialista persevera nell'errore: dopo tutto quello che è successo in Italia e in Europa, lui continua imperterrito in una politica verso la de che al massimo poteva essere vincente all'inizio degli Anni Ottanta. E' come accecato dal rapporto privilegiato tra il psi e la de. Un errore in cui saranno trascinati anche i nostri compagni che approdano al psi. Compagni. Non ((transfughi» e «traditori», come hanno lasciato intendere molti esponenti del pds. Per la verità, tranne rare eccezioni, come quella del compagno Ridi, sul caso Francese non ho avuto la sensazione che nel pds siano affiorati questi toni. Ciò non toglie naturalmente che Angela Francese abbia commesso un grave errore di valutazione: in prospettiva la nostra posizione è vincente. Può spiegarsi meglio? Quando il calcolo di Craxi salterà, è inevitabile che la prospettiva delle forze riformiste si riproporrà all'ordine del giorno. E solo la sconfitta del disegno craxiano può riaprire quella prospettiva. Sta dicendo che si augura un brutto 5 aprile per Craxi? Sì, se Craxi stringe il suo vincolo con la de, allora mi auguro una sconfitta elettorale del psi. Nell'intervista alla Stampa Craxi agita lo spettro dei «due forni». Ma è lui che si prende la responsabilità di accenderli, i forni, perché alimenta nel pds la tentazione di un rapporto con la de. Ormai, finito il comunismo, si è esaurita anche la preclusione anticomunista. E allora, qualcuno nel mio partito può essere tentato di dire: se c'è il rapporto dc-psi perché non dovrebe esserci il rapporto dc-pds? Non solo sull'obiezione di coscienza ma anche sulla riforma elettorale, sul ruolo del Parlamento. E così via. Non si capisce se lei stia auspicando o temendo questa prospettiva. La temo, ma è certo che con la sua politica il segretario del psi legittima di fatto questa tentazione nel pds. Per questo, da uomo che crede ancora nell'unità della sinistra, spero che venga battuto il disegno di Craxi. Pierluigi Battista Emanuele Macaluso, riformista di ferro, capolista del pds in Sicilia

Luoghi citati: Europa, Italia, Sicilia