Mgnt, Parretti vince un round in Spagna di Flavia Amabile

Mgnt, Parretti vince un round in Spagna Ritorna a lui un pacchetto di Melia Mgnt, Parretti vince un round in Spagna E a Wall Street Milken paga il pegno Maximulta di900 milioni di dollari ROMA. Florio Fiorini perde un round con Giancarlo Parretti per il controllo della Melia International di Amsterdam, la holding olandese che controlla la Metro Goldwyn Mayer. Nei guai anche Michael Milken, il re dei «titoli spazzatura», che è stato riconosciuto dalle autorità californiane competenti come l'artefice indiretto del crollo del colosso assicurativo Usa First Executive. E che dovrà pagare, secondo un accordo raggiunto due giorni fa, una multa di 900 milioni di dollari alle parti danneggiate. E' stata la Corte d'Appello di Ginevra a far segnare, con una sentenza emessa mercoledì, e registrata il giorno successivo, questo punto a favore di Parretti nella guerra contro l'ex-alleato Fiorini. «Il primo passo della mia rimonta», ha commentato il finanziere umbro. Ma dal quartier generale del Crédit Lyonnais e di Sasea arrivano messaggi diversi: le azioni di Melia, per pegni di varia natura, sono ancora in mano alle varie banche.creditrici e la decisione del tribunale tocca, comunque, solo il 2,40 del capitale sociale. E capire qualcosa, in un intreccio del genere, non è roba da poco. E' nel dicembre '89, infatti, che Parretti, attraverso la sua capogruppo Interpart, si impegna ad acquistare dalla Sasea di Fiorini sei milioni di azioni Melia al prezzo di oltre 20 miliardi di lire. Fiorini però non trasferisce a Parretti tutte le azioni, ma ne trattiene 825 mila: un pacchetto essenziale per il controllo della società. La vicenda è finita in tribunale e, dopo una sentenza negativa in prima istanza, la magistratura ha dato ragione a Parretti che è Giancarlo Parre ti di nuovo azionista di maggioranza della Melia e può esercitare i diritti di voto relativi alle 825 mila azioni. Allo stesso tempo, il tribunale di Ginevra ha congelato nelle mani della Sasea il pacchetto di azioni che non potrà essere venduto da Fiorini pena «l'arresto o la multa», come si legge nella sentenza. A questo punto - spiegano i legali di Parretti - la Sasea può solo rivolgersi alla Corte suprema svizzera che, comunque, non potrà deliberare nel merito della causa, né far venire meno l'esecutività della decisione presa». Diversa, invece, la vicenda Milken. Con l'iniziativa di ieri le autorità di regolamentazione californiane intendono recuperare parte delle ingenti somme spese per salvare la First Executive, il colosso assicurativo Usa, anch'esso vittima del crollo del mercato dei junk bonds, titoli ad alto rendimento, ma anche ad altissimo rischio. In gioco ci sono 1,3 miliardi di dollari: a tanto ammonta la multa che la Drexel Burnham Lambert, la banca d'affari di New York che su questi titoli ha costruito la sua fortuna finché non ha dovuto fronteggiare una gravissima crisi, dovrà pagare secondo l'accordo raggiunto due giorni fa con le parti danneggiate. E sarà proprio Milken, vicepresidente della Drexel e inventore dei titoli-spazzatura, a pagare la maggior parte di questa cifra, 900 milioni di dollari, pari a oltre 1100 miliardi di lire. Una dura condanna che lascerà Milken con 125 milioni di dollari in tasca. «Non possiamo spremerlo di più», ha commentato il giudice Milton Pollack. Flavia Amabile Giancarlo Parretti

Luoghi citati: Amsterdam, Ginevra, New York, Roma, Spagna, Usa