Rivive «Othello» capolavoro perduto di Welles
Rivive «Othello», capolavoro perduto di Welles La pellicola, Palma d'oro a Cannes nel '52, era data per dispersa. Ora torna sugli schermi, restaurata Rivive «Othello», capolavoro perduto di Welles // film, ritrovato in uno studio tedesco, in anteprima a New York ~7\1UANDO la fortuna toglie 11 ciò che non può essere 11 conservato, bisogna aver 11 pazienza». Diceva il doge Y ' di Shakespeare nell'OteZC lo. La sua saggezza, forse, non funziona con il cinema. La celluloide sembra resistere anchn al destino avverso. Dopo anni di limbo, UOihello di Orson Welles torna a circolare nei cinema, restaurato. Dopo l'anteprima di New York, sarà distribuito in tutti gli Stati Uniti. Il film girato a mozziconi, tra grandi difficoltà produttive, era dato per disperso. Othello era l'opera più amata da Welles. Nacque nelle pause di lavorazione, tra un Paese e l'al¬ tro, risucchiando tutti i denari che il regista si guadagnava come attore. Othello inizia nell'estate del '49. Welles ha appena divorziato. Rita Hayworth lo ha lasciato perché «non riusciva più a restare accanto a un genio». Forse 1'«infernale» Orson si sente vicino alla solitudine di Otello. La troupe è a Mogador, in Marocco. Il film è figlio della penuria, le riprese nascono dalla necessità. Tutti sono pronti per girare, ma mancano i costumi, perché il fornitore ha rotto i rapporti, disperato di non vedere neanche un dollaro. Welles assolda dei sarti locali. Nasce così la geniale scena dell'assassinio di Rodrigo in un bagno turco. Gli attori non hanno bisogno di abiti, indossano semplici asciugamani. Welles gira tra un set e l'altro. Cerca soldi. Fuma sigari. Combatte con i produttori romani e contro la pigrizia che gli trasmette la dolce vita. Nelle pause continua il suo capolavoro, dove capita. Da Venezia ai teatri romani della Scalerà, da Parigi a Perugia. Jago passa da una chiesa di Torcello a una cisterna portoghese. Nel giro di una battuta «ha attraversato il mondo» come ricorda lo stesso Welles in Filming Othello (girato nel '77 per ricordare il suo film più amato). Rodrigo malmena Cassio a Mazagan (Marocco), e riceve la ri¬ sposta a Orvieto, che è 1500 chilometri più lontano. E gli attori? «Talvolta non ci pagava nemmeno» ricorda Suzanne Cloutier, la Desdemona. Il film fu completato nel '52. Andò al festival di Cannes in rappresentanza del Marocco. Vinse la Palma d'oro, ex aequo con Due soldi di speranza di Castellani. La critica americana si mostrò tiepida, nel giudicare quell'opera che aveva «un po' di Shakespeare e tanto Welles». Acquistò buona fama col passe re del tempo, quando la pellicola era ormai quasi introvabile. L'idea di recuperare il capolavoro scomparso viene a Beatrice Welles-Smith, figlia di Orson (e della terza moglie, l'italiana Paola Mori). Un giorno scopre che una compagnia europea cerca di rieditare \'Othello. Lei vuole impedirlo. Michael Dawson, un regista che sta lavorando a un documentario sul padre, le dice che è molto semplice: basta bloccare il negativo originale. Ma Beatrice sa che è distrutto, perduto nell'incendio di un albergo parigino, negli Anni 50. Così le aveva detto suo padre. Dawson non è convinto. Qualcosa in giro ci deve essere. Si mette alla ricerca della copia perduta. Fa qualche ragionamento. Othello fu girato in maniera avventurosa, al di fuori degli studio system, ancora su pellicola al nitrato (abbandonata all'inizio degli Anni 50, perché troppo infiammabile). Il regista draga tutti i laboratori che al tempo sviluppavano quel mate naie. Idea giusta. Un impiegato dei laboratori Deluxe ritrova una copia deWOthello, nelle cantine di Ogdensburg. E' in buone condizioni, ma è troppo friabile. La conserva per tre settimane nelle pizze di latta originali, sotto il tavolo da pranzo Nei primi mesi del '91 arrivano 500 mila dollari per iniziare il restauro, per recuperare la pes sima colonna sonora, i rumori registrati in esterni (come l'ama to soffio del vento). Poi Julian Schlossberg, della Castle Hill Productions, decide di distribuire il film. Bruno Venta voli La sua opera più amata nacque fra le strettezze. Mancavano i costumi, talvolta i soldi per gli attori Orson Welles girò «Othello» subito dopo aver divorziato da Rita Hayworth
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