In vendita la casa di Sharon Tate

Costa sei miliardi la villa dell'orrore In vendita la casa di Sharon Tate Costa sei miliardi la villa dell'orrore Sei miliardi di lire per abitare un incubo. Dev'essere rosso sangue anche il cartello «Vendesi» davanti alla villa dove fu massacrata Sharon Tate, messa in vendita dalla società Weintraub per una cifra da record nel mercato immobiliare dell'horror. Eppure le offerte non mancano e i proprietari fanno già sapere che se l'affare dovesse concludersi dopo la ristrutturazione, il prezzò salirebbe a 18 milioni di dollari. La Weintraub ha comprato la villa nel marzo scorso da John Prell che a sua volta l'aveva acquistata nel gennaio del 1989 per soli due milioni di dollari dal proprietario originale, Terry Melcher, figlio dell'attrice Doris Day. Fu lui, alla fine del 1968, a darla in affitto a una coppia famosa formata dal regista in nero Roman Polanski e dall'attrice Sharon Tate, connubio di splendore e perversione. Si erano sposati a gennaio, a Londra, con una festa-orgia al Playboy Club. In loro onore le conigliette avevano lanciato petali di rosa che odoravano di hashish. Come residenza scelsero quella villa incastonata tra due quieti paradisi: Beverly Hills e la San Fernando Valley. Nella vita continuarono a inseguire l'inferno: lui girando film inquietanti come «Rosemary's baby», lei organizzando «Lucifero party» a base di droga e magia nera. Il diavolo lo incontrarono veramente la notte tra venerdì 8 e sabato 9 agosto 1969. Si chiamava Charles Manson, nato da una prostituta minorenne e da un suo anziano cliente. Era, sono parole del procuratore di Stato, «un vagabondo, chitarrista frustrato, assassino e megalomane, che accoppia un'insaziabile sete di potere all'intensa ossessione per la morte violenta». Era, sono parole sue, «un essere fuori dal mondo che al mondo non perdona le L'attrice Sharon Tate ingiustizie contro cose, animali e uoniini». E che, soprattutto, non perdonava i rifiuti. Quando andò alla villa dipinta in rosso pomodoro di Terry Melcher per proporre una sua canzone, fu respinto. Giurò vendetta. La compì quella notte d'agosto, assieme a un gruppo di fanatici della setta che aveva fondato. Vestiti con tute nere, i membri della sua comunità, ragazzi e ragazze imbottiti di droga, pugnalarono, spararono, infierirono. Cinque vittime, in quella casa: Earl Parent, 18 anni, crivellato sull'auto mentre tentava la fuga; Voyteck Frokowsky, sceneggiatore, e la sua amica Abigail Folger, figba del re del caffè pugnalati vicino all'ingresso, sotto la scritta nera «Pigs», maiali; Sharon Tate con un ridoto, bikini che mostrava il suo corpo all'ot tavo mese di gra vidanza e il suo parrucchiere Jay Sebring accoltel lati e poi impiccati tra i mobili kitsch del salotto. Le immagini della strage furono dichiarate «impubbhcabili» pena fortissime ammende. Le foto mostrano così solo la casa, cadaveri coperti che ne escono, poliziotti sbigottiti che entrano per fare rilievi. Non troveranno nulla, tra quelle pareti, che li aiuti a risolvere il giallo più cruento di Hollywood. Sarà ima delle seguaci di Manson a tradì re la setta, confessando quella e altre due stragi a Beverly Hills Manson sarà condannato a morte, ma nel 1972 la sua pena è commutata in ergastolo. Da 14 anni ha teoricamente diritto alla libertà vigilata. Si è tatuato una svastica sulla fronte e ha detto: «Voglio uscire e accoppare un po' di gente. Ecco perché mi tratterranno, ma non per sem pre». Parole terribili. Non ba stassero i fantasmi, ci sarà anche la loro eco a turbare i sonni dei miliardari che compreranno la villa color sangue, [gab. rom " L'attrice Sharon Tate La villa a Hollywood teatro del massacro compiuto dalla setta di Manson

Luoghi citati: Hollywood, Londra