Boom del «sesso fai da te» di Liliana Madeo

Boom del «sesso fai da te» L'interesse per la masturbazione supera quello della prima volta Boom del «sesso fai da te» Ricerca dell'Aied fra gli studenti rivela un difficile approccio con l'amore Secondo gli esperti si tratta di un pericolosa spia del disagio giovanile ROMA. «Maschio represso, masturbati nel cesso!» gridavano negli Anni Settanta le femministe, quando scendevano in piazza e rovesciavano sulla faccia degli allibiti benpensanti le loro provocazioni, gli slogan e i gesti che parlavano di sessualità, di risentimenti verso l'altro sesso, di insoddisfazioni e desideri. Quelle manifestazioni facevano scalpore e - nello scandalo - c'era chi si consolava, pensando che le ragazze in zoccoli e gonnellone fiorite erano - tutto sommato - un po' pazzerelle, di certo al di sopra delle righe. Adesso si scopre che la pratica dell'amore solitario non era una fantasia femminile, un'accusa velenosa senza alcun fondamento rivolta dalle «streghe» ai loro partners troppo frettolosi o distratti, Lo scopre l'Aied (Associazione Italiana per l'Educazione Demografica). E scopre che i giovanissimi - maschi - assegnano un posto particolare all'autoerotismo nelle loro fantasie e pratiche sessuali, in quella grande igno¬ ranza delle cose di sesso da cui sembrano afflitti, come se a nulla fossero valsi questi anni in cui si fa tanto parlare di libertà sessuale. «Siamo sorpresi e preoccupati» ammette Luigi Laratta, presidente dell'Aied, davanti alle 13 mila schede già elaborate sulle 27 mila raccolte fra gli studenti delle scuole medie sparsi un po' in tutta Italia (il 9,5% fra i 14 e i 15 anni, il 44% oltre i 19 anni). «Questa eccessiva attenzione al sesso solitario è la spia di un disagio. Fa pensare che la spettacolarizzazione del sesso cui stiamo assistendo fa malissimo alla vita sessuale. Sembra che la masturbazione, ai più fragili e insicuri, appaia come un surrogato tranquillizzante». Da anni l'associazione si sta adoperando per fare corsi di educazione sessuale nelle scuole. «Fino a 10 anni fa i presidi neanche ci rispondevano, quando proponevamo i nostri programmi» racconta Laratta. Poi il tema sesso ha incominciato a trovare orecchie più sensibili. E' arrivato l'Aids. «E sono state le donne, le presidi donne, a farci entrare nelle scuole», prosegue. Tre sono gli insegnanti che fanno i corsi. Su un tema - ad esempio, la contraccezione o l'orgasmo - si suggeriscono ai ragazzi le domande cui chiedere una risposta. Le domande sono già stampate sulle schede distribuite in classe. I «docenti» le raggruppano e le fanno diventare materia della lezione successiva. Le domande più «gettonate» sono quelle sulla masturbazione, che sono state il 24,5% (superando il tema «primi rappor«ti», che si è guadagnato quota 22,5%). Le preoccupazioni degli «untori delle tenebre» come sprezzantemente D'Annunzio aveva bollato i cultori del sesso solitario, sono oscure e arcaiche, identiche a quelle che avevano angustiato i loro nonni. Chiedono: se mi masturbo, sono malato? diventerò omosessuale? diventerò cieco? devo confessarlo ai genitori? devo dirlo o no all'altro sesso? Liliana Madeo

Persone citate: D'annunzio, Laratta, Luigi Laratta

Luoghi citati: Italia, Roma