Gremmo sarà processato

Gremmo sarà processato Gremmo sarà processato Perfalsificazione di firme elettorali Il leader di Piemont, Roberto Gremmo, consigliere regionale della Valle d'Aosta, consigliere provinciale e comunale a Torino, sarà processato il 15 aprile per falso elettorale. Assieme a due esponenti del partito, Mauro Brusa e Alberto Seghesio, avrebbe falsificato circa 300 delle 1700 firme presentate per la lista alle elezioni amministrative del maggio 1990. Nella vicenda sono coinvolti anche un altro attivista del movimento, Dario Barattin, e il notaio Maria Pia Ansalone, presso la quale avveniva l'autenticazione delle firme. Ieri mattina, davanti al giudice delle indagini preliminari Alberto Oggò, tre dei cinque imputati hanno chiesto di essere processati con il rito ordinario e il magistrato li ha rinviati a giudizio: assiemo a Gremmo (difeso dagli avvocati Bissacco e Cristini), compariranno in tribunale Alberto Seghesio e il notaio Ansalone, che risponde di falso ideologico. Mauro Brusa e Dario Barattin saranno giudicati con il rito abbreviato ma i loro legali, avvocati Gianaria e Servetto, han- no sollevato una eccezione di legittimità costituzionale sulla non pubblicità delle udienze prevista dal nuovo codice di procedura per i riti speciali. Sulla questione il dottor Oggè si è riservato di decidere oggi, ma già in un altro recente processo aveva investito del problema la Corte Costituzionale. A trascinare sul banco degli imputati Gremmo e gli esponenti del movimento Piemont sono stati i periti della polizia scientifica di Roma. Gli imputati hanno nominato come consulente di parte Aurelio Ghio. Gli esperti hanno sottoposto ad un minuzioso controllo un migliaio delle firme raccolte per la presentazione della lista nelle elezioni del '90. Le hanno suddivise in otto sottogruppi con caratteristiche simili ed hanno poi escluso quelle non utilizzabili perché illeggibili (77) e quelle eterogenee (291). Le altre sarebbero sicuramente attribuili ai tre imputati: Gremmo, Seghesio e Brusa. Ben 175 testimoni, interrogati dagli inquirenti, hanno disconosciuto le loro firme. Il notaio Maria Pia Ansalone (difesa dagli avvocati Zaccone e Grosso) risponde di falso ideologico perché non avrebbe controllato di persona l'autenticità delle firme dei sottoscrittori. Ieri mattina ha ribadito la propria innocenza: «Mi sono limitata ad autenticare 400 firme in piazza San Carlo, davanti al bar Moquita». Mauro Brusa è l'unico che ha ammesso di aver falsificato più di un centinaio di firme. Ha chiesto di patteggiare con un anno di carcere, Ma il gip non ha ritenuto congrua la pena e gli ha concesso soltanto il rito abbreviato. le. cer.] II leader di Piemont, Roberto Gremmo, consigliere della Valle d'Aosta, consigliere provinciale e comunale a Torino

Luoghi citati: Roma, Torino, Valle D'aosta