Senna in viaggio verso i record di Cristiano Chiavegato

Senna in viaggio verso i record La F. 1 ritorna domenica con il G. p. del Sud Africa e il campione brasiliano rinnova la sfida Senna in viaggio verso i record Vuol eguagliare le vittorie di Fangio e Prost KY ALAMI DAL NOSTRO INVIATO Il clima è quello solito: caldo, secco, buono. Il circuito, seppure sembri ancora un mezzo cantiere, è nuovo. Così il Sud Africa accoglie il ritorno della Formula 1: una Paese ancora carico di problemi enormi, ma anche deciso a rientrare nel giro del grande sport, a tutti i livelli. Una questione di immagine e anche una necessità, per dimenticare gli anni bui dell'isolamento. E si riprende anche una vecchia tradizione che voleva il campionato mondiale partire o concludersi proprio su questa pista. L'ultima volta fu nel 1985 quando Nigel Mansell si aggiudicò la gara con la Williams e Prost il mondiale con la McLaren. Era l'anno in cui Alboreto e la Ferrari avrebbero potuto conquistare il titolo, ma da metà stagione in poi le rosse vetture di Maranello presero a zoppicare e il sogno sfumò. Era quello il periodo in cui cominciò anche a brillare la stella di Ayrton Senna. Dopo un anno di apprendistato alla Toleman il brasiliano si confermò talento di sicuro avvenire battendosi alla pari, guidando la Lotus, con un pilota del valore dell'indimenticato Elio De Angelis. Da allora, in sette stagioni, il ragazzo di San Paolo ha fatto tanta strada: è diventato tre volte campione del mondo, ottenendo un record di 60 pole position. «Sembra essere passato un secolo - dice Senna, che è arrivato solo ieri sera a Johannesburg, quasi volesse rimanere fuori dalle tensioni sino all'ultimo momento -. Ero un giovane focoso e commettevo ancora molti errori. Adesso penso di essere maturato, di aver raggiunto il massimo della capacità di esprimermi in prova e in corsa. Anche se sono convinto che sia necessario continuare a impegnarsi a fondo, a capire e a imparare. Qui è un po' come essere perennemente all'università: se perdi una lezione, finisci per non capire più nulla». Il pilota della McLaren però è stato uno di quelli che hanno lavorato di meno nella stagione invernale, avendo lasciato la tuta appesa all'attaccapanni dal 4 novembre al 18 febbraio. Non è rischioso? «No di certo risponde Ayrton -. La nostra attività di piloti ha tre componenti: la guida, la preparazione fisica e quella psicologica. In circa tre mesi non si dimentica come portare una vettura da corsa. Io ho impegnato questo tempo curando scrupolosamente la forma con una serie di esercizi che vanno dallo jogging alla palestra. E mi sono scaricato totalmente dallo stress delle corse. Insomma credo di poter ripartire rimesso a nuovo». Con quali obiettivi? «Per un pilota che è alla McLaren, c'è solo una soluzione accettabile: tentare di vincere il mondiale. Questo è il punto fermo della squadra e ovviamente anche il mio. Ma come sempre non sarà facile. Penso che per le prime tre o quattro gare gli uomini da battere saranno Mansell e Patrese. La Williams ha lavorato molto in questi mesi e ha affinato la vettura dello scorso anno che era già competitiva. Loro dispongono di cambio automatico e di sospensioni attive, quindi sono avvantaggiati. Ma credo che le cose si potranno bilanciare presto perché noi dovremmo poter mandare in pista la nuova McLaren con trasmissione semiautomatica dalla terza gara, cioè in Brasile. In più dovremmo utilizzare un dodici cilindri Honda completamente rivisto, più leggero e compatto. Per il momento sono un po' preoccupato per il telaio della nostra vettura che, nelle prove fatte a Silverstone, dopo alcune modifiche, non mi ha soddisfatto». Il solito Senna mai soddisfatto e un po' brontolone, che indica sempre i rivali nel ruolo di favoriti. Chiediamogli allora cosa pensa della Ferrari. «Che dire? Ancora una volta la scuderia di Maranello si presenta con una vettura e una squadra diversa. Quindi è difficile da interpretare. In ogni caso ri¬ tengo che non sia azzardato sostenere che, prima o poi, la Ferrari arriverà al vertice per dare fastidio a chi vuole vincere». Un campionato che parte senza due grandi protagonista: Mancano Prost e Piquet. «E' un fatto negativo che piloti di assodato valore rimangano fuori.,Ma è una legge di mercato e della vita. Prima o poi potrebbe accadere anche a me. Spero comunque che quel giorno sia ancora molto lontano». Ci sono due motivi per cui Ayrton Senna, il pignolo, l'assoluto, il corridore più programmato di questa metà del secolo, intende rimanere anco- ra per diverso tempo sulla breccia. Anche se non lo confessa apertamente gli piacerebbe battere il primato di cinque titoli mondiali detenuto da Juan Manuel Fangio. E per questo, al limite, gli servono ancora tre stagioni... L'altro record che il brasiliano vuole infrangere è quello di 44 vittorie appartenente al suo «nemico» Prost. Lui è già a quota 33 e in teoria potrebbe riuscire nell'impresa entro l'anno. Ed è per questo che Senna punterà a cominciare sul piede giusto, passando domenica per primo sul traguardo. Cristiano Chiavegato "y Ayrton Senna (a sinistra) ha vinto tre volte il Mondiale, ma ha ancora voglia di successi: quest'anno ritiene che i rivali più forti saranno Mansell (in alto) e Patrese FORMULA 1

Luoghi citati: Brasile, Maranello, San Paolo, Silverstone, Sud Africa