Abete, il traguardo è più vicino di Roberto Ippolito

Abete, il traguardo è più vicino Il vicepresidente in testa per la Confindustria. Oggi tornata decisiva per la designazione Abete, il traguardo è più vicino Stamane il confronto decisivo tra i big delle imprese Il presidente della Fiat: per Romiti ho sempre detto no ROMA. Ancora lui. Luigi Abete per ora è il preferito. L'imprenditore romano sta ottenendo il maggior numero di segnalazioni per la guida della Confindustria. Abete è in questo momento «il candidato alla presidenza che gode dei maggiori consensi, in quanto ha lavorato da molti anni in Confindustria, ha fatto bene e gli vogliono bene», come fa presente Giovanni Agnelli, uno dei tre saggi incaricati di trovare il successore di Sergio Pininfarìna, insieme con Luigi Lucchini e Vittorio Merloni. Le indicazioni arrivano ventiquattr'ore dopo l'uscita di scena di Cesare Romiti, l'amministratore delegato della Fiat che aveva raccolto un vero plebiscito ma che non lascerà Torino per dedicarsi al suo gruppo. Nella prima fase di consultazioni dei saggi Abete era già il più votato dietro Romiti. Accantonato il nome di Romiti, ha rafforzato le posizioni nelle consultazioni, programmate da tempo, svolte ieri con una sessantina di esponenti della base. Oggi però i tre saggi effettueranno un supplemento d'indagine: ascolteranno alcuni grandi industriali del Nord, come Leopoldo Pirelli, Carlo De Benedetti, Ennio Presutti, Gianfranco Nocivelli, Piero Marzotto, Alberto Falck e lo stesso Romiti. Alcuni di loro si sarebbero ritrovati già ieri sera a cena. La giornata di oggi potrebbe essere quindi decisiva o almeno chiarificatrice. «Il nome l'abbiamo già e anche le riserve», ha osservato Merloni, immaginando di avere per questa sera «tutti gli elementi per definire la candidatura». Arriverà quindi oggi la designazione? E' possibile. Si attende almeno un chiarimento, visto che la prima giornata del dopo-Romiti è trascorsa senza scossoni.; «Nùn vedo, grandi novità», ha ripetuto Agnelli. «Non c'è niente di nuovo», ha insistito Lucchini. Pesano le segnalazioni per Abete (a capo di un complesso tipografico e vicepresidente in carica), ma i saggi non hanno il compito di contare i voti: delineato l'identikit del presidente ideale, devono individuare un nome davvero rappresentativo. In teoria, possono proporre il 12 marzo alla giunta della Confindustria un perso¬ naggio mai citato nei sondaggi. Abete, comunque, è in testa. Un altro vicepresidente della Confindustria, Carlo Patrucco, precisa che la sua candidatura «raccoglie importanti e signifi¬ cativi consensi». E il consigliere incaricato per il Mezzogiorno, Antonio Urcioli, sostiene che «c'è più di un elemento a favore di Abete». Ha invece perso peso l'ipotesi, circolata con insistenza, di un ritorno di Lucchini. Agnelli afferma che «quello di Lucchini non è un bis, ma un revival». E aggiunge che «in' ogni caso i saggi non possono essere candidati per definizione»; altrimenti «si dovrebbe sciogliere la commissione dei saggi e rifarla, ma questo non succederà». Lo stesso Lucchini ha avvertito: «Io non sono un candidato alla presidenza dal momento che sono uno dei saggi. Non è compatibile essere candidato e saggio nello stesso tempo». Per quanto riguarda un'eventuale candidatura di Leopoldo Pirelli, Patrucco ha osservato che «bisogna verificare la sua disponibilità». . Interpellato a ripetizione dai giornalisti, Agnelli ha puntualizzati ieri di non aver mai pensato a una presidenza Romiti: «Io ho sempre detto no fin dall'inizio, solo che la gente non ci credeva, pensava che alla fine con un voto unanime mi avrebbero costretto a cedere. Evidentemente non mi conoscono». Agnelli ha spiegato che l'amministratore delegato della Fiat era consapevole dei compiti delicati e onerosi che gli toccano e che perciò non aveva intenzione di trasferirsi alla Confindustria: «Romiti stesso lo ha detto da sempre di non essere disponibile. Il suo è un impegno professionale, un mestiere molto difficile che fa anche molto bene. L'impegno di fare l'amministratore delegato della Fiat non è compatibile con altre attività». Il presidente della Fiat ha anche scherzato su quei sindacalisti che sollecitavano un uomo forte al vertice della Confindustria: «La definizione di persona di grosso spessore è soggettiva, vogliono forse Mike Tyson?». Roberto Ippolito E Merloni incalza «Il nome c'è e non mancano pure le riserve» Agnelli commenta «Lucchini? E' un revival più che un bis» Il presidente della Fiat Giovanni Agnelli Vittorio Merloni ex presidente della Confindustria Li

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