Marengo (Credit): «L'ho letto sui giornali» di Flavia Amabile

Marengo (Credit): «L'ho letto sui giornali» Marengo (Credit): «L'ho letto sui giornali» // caso diventa politico, ilpds presenta un'interrogazione ROMA. Ieri mattina Giuseppe Gennari è volato a Roma. Tre gli incontri segnati sulla sua agenda: Consob, Banca d'Italia e Abi, a cui ha tentato di chiarire i dubbi sorti su di un'operazione annunciata alle tre di pomeriggio e smentita dopo poche ore dallo stesso presidente della Bna. Un tentativo che non sembra essergli riuscito: da Consob e Banca d'Italia è arrivata solo una richiesta di maggiori dettagli sulla vicenda. Si attendono due relazioni, una da Gennari e una da Auletta. Solo dopo averle esaminate, le due istituzioni si pronunceranno sul caso. Ma ci vorrà un po' di tempo. Intanto, la Consob ha fatto sapere che i titoli Bonifiche Siele, Bna e Interbanca restano sospesi dalle quotazioni in Borsa per impedire turbative sul mercato. Né alla Banca d'Italia finora risultano essere arrivate richieste per l'autorizzazione al trasferimento di pacchetti rilevanti della Bna, come prevede l'articolo 27 della legge antitrust. Il giallo è sempre più giallo, dunque. E anche un protagonista di primo piano come il Credito Italiano, afferma di essere all'oscuro di tutto. «Aspetto di capire», ha detto ieri l'amministratore delegato dell'istituto Pier Carlo Marengo, «se qualcuno ci informa possiamo esaminare, ma per il momento si tratta semplicemente di leggere i giornali». Da una parte c'è Gennari che dice di aver comprato, dall'altra Auletta che sostiene di non aver venduto. In mezzo, Consob e Bankitalia che preferiscono non sbilanciarsi e mantenere una posizione di attesa. Dietro, un complesso intreccio di interessi politici e finanziari. Non è un mistero che il conte Auletta è da sempre molto vicino ad Andreotti.. Un'amicizia che negli ultimi tempi, però, è andata raffreddandosi. Di fronte alle crescenti difficoltà economiche in cui si dibatteva la seconda banca privata italiana, Andreotti aveva concentrato tutte le sue attenzioni sulla più grande e forte banca del Paese, il nuovo polo Banco di Roma-Banco di Santo Spirito-Cassa di risparmio di Roma. E il presidente della Bna si era lasciato tentare dai 1200 mibardi offertigli da Gennari. Allo stesso tempo, però, Auletta avrebbe cercato riparo presso Gava che gli avrebbe offerto una sponda, per poi fare marcia indietro all'ultimo minuto. Sullo sfondo non poteva mancare la Federconsorzi, che possiede il 13,2% della Bna. E' a questo che punta Gennari: il suo disegno è di trasformare l'istituto nella banca cardine del sistema agro-industriale italiano. D altra pane dietro l'operazione di G innari spuni commissari liquidatori tano i commissari liquidatori della Federconsorzi, Pompeo Locatelli e Agostino Gambino. Locatelli che agisce per conto di Gennari e Gambino, che è l'avvocato di Auletta, ufficialmente è l'unico garante dell'intesa. Un intreccio di tale portata non poteva non suscitare le perplessità dei parlamentari del pds. In un'interrogazione presentata ieri, si chiede al ministro del Tesoro Guido Carli «se risponde al vero che uno dei commissari della Federconsorzi sarebbe anche destinatario di un mandato a vendere conferito dall'azionista di maggioranza della Bonifiche Siele». Un'ipotesi che, se venisse confermata, significherebbe aver commesso una grave violazione: un «conflitto di interessi». Nessun mistero, invece per l'Abi. Secondo il presidente, Tancredi Bianchi, la vicenda è stata condotta con «trasparenza»: «In affari che possono riguardare cifre di mille miliardi o più non c'è bisogno che sia avvertita tutta la popolazione italiana. Ieri è stato fatto un comunicato alla Consob che sarebbe stato concluso un contratto. Il conte Auletta Armenise è stato informato di questo. Io stesso ho visto Gennari questa mattina». Flavia Amabile Nella foto a destra Pier Carlo Marengo amministratore delegato Credit Antonio Gava

Luoghi citati: Auletta, Roma