Una commedia da 1200 miliardi di Valeria Sacchi

Una commedia da 1200 miliardi Giornata di incontri, ma Gennari non convince la Consob e i titoli di Auletta restano sospesi in Borsa Una commedia da 1200 miliardi Banca dell'Agricoltura, il mistero resta fitto MILANO. Secondo giorno di buio profondo per la vicenda che vede opposti Giuseppe Gennari e Giovanni Auletta Armenise, pomo della discordia la Bonifiche Siele e, quindi, la Banca Nazionale dell'Agricoltura. Il calendario fitto di incontri romani non ha infatti chiarito il mistero, se mai lo ha arricchito di nuovi interrogativi. L'unico punto fermo resta la conferma da parte della Consob della sospensione dei titoli del gruppo Auletta: Bonifiche Siele, Banca Nazionale dell'Agricoltura e Interbanca. Conferma che alimenta nuove ombre. Nonostante un incontro durato oltre un'ora tra Giuseppe Gennari e il direttore generale della Consob, Corrado Conti, i dubbi non sono stati dissipati. Gennari ha ripetuto di avere in mano un contratto, ma evidentemente la documentazione presentata non era completa. La Commissione, infatti, ha mantenuto la sospensione dei tre titoli poiché «non è ancora stata esaurita la fase di acquisizione dei necessari elementi conoscitivi». Più soddisfatto del colloquio con Gennari è apparso il presidente dell'Abi, Tancredi Bianchi, che ha osservato: «Non esiste un caso Bna, e non è nemmeno vero che manchi trasparenza», per ammettere poi di parlare sulla base di fatti a lui noti, che per ragioni di riservatezza non possono essere divulgati. Una bocciatura al piano di Gennari per Bonifiche-Federconsorzi è venuta invece dal coadiutore del commissario giudiziale di Federconsorzi, Ludovico Pazzaglia. «Così come è stato presentato dai giornali, il piano Gennari appare poco probabile e addirittura aleatorio», ha commentato Pazzaglia, dopo aver chiarito che nel suo ufficio «non risulta nulla». Ed ha aggiunto: «Ammesso che i creditori fossero disponibili a sottoscrivere l'aumento di capitale proposto da Gennari, credo che nessun tribunale sarebbe disposto ad omologare una cosa del genere» anche perché «si rischierebbe di creare una società con capitale inesistente». Sul fronte opposto, un appoggio indiretto alla guerra di Gennari contro Auletta è venuto dalla Finarte di Francesco Micheli, interessato certamente a che le acque di Bna si muovano, dal momento che, da due anni, Auletta lo tiene praticamente inchiodato in Interbanca. Secondo fonti Finarte, l'accordo di acquisto da parte di Gennari risalirebbe a due mesi fa, e sarebbe controfirmato da Auletta. Come si vede, il buio è più fitto che mai. Anche Pompeo Locatelli, uno dei commissari Federconsorzi additato come possibile ispiratore delle strategie di Gennari, ha smentito qualsiasi paternità dell'operazione. Pur essendo sempre stato convinto che la soluzione del problema Federconsorzi non può che passare attraverso l'acquisto da parte dei creditori dei beni della federazione, ha negato qualsisi «suggerinento». Si è limitato a dire: «Non ne so niente», lasciando anche capire di ritenere «impensabile» che si possa acquistare Bna senza avere i quattrini pronti da mettere sul tavolo. Con il «no» di Pompeo Locatelli, si chiude una delle piste che erano state ipotizzate: Gennari avrebbe lanciato la sfida sostenuto da gruppi politici (socialisti e una parte della de) che avrebbero garantito il loro appoggio. Un affare di 1200 miliardi non si rifiuta in tempi elettorali. Mentre-si dà per certo un incontro tra Gennari e Auletta, avvenuto lo scorso venerdì, un altro schema prende forma. Il contratto che Gennari dice di avere in mano sarebbe un documento da lui inviato ad Auletta due mesi or sono, con i dettagli del piano. Esso conteneva un impegno di Gennari ad acquistare Bonifiche per 1200 miliardi, e un clausola nella quale si dichiarava il contratto valido se, entro 60 giorni, non fosse giunta risposta negativa da parte del padrone di Bna. Intermediario di questo rapporto tra Gennari e Auletta, Agostino Gambino, legale di Auletta e anch'esso commissario di Federconsorzi. Non ricevendo risposta, Gennari avrebbe quindi considerato il silenzio di Auletta un «silenzio-assenso». E' vera questa versione? E un documento di questo genere ha possibilità di essere considerato vincolante? La riposta alle prossime puntate. Valeria Sacchi Per l'Abi «caso inesistente e non manca la trasparenza» Finarte spera che si sblocchi lo stallo in Interbanca LE CIFRE DEL GIALLO BONIFICHE SIELE QUOTA DELLA FINANZIARIA II governatore della Banca d'Italia Azeglio Ciampi

Luoghi citati: Auletta, Milano