Tina Modotti? «Uccisa per ordine di Mosca» di Mario Ciriello

Tina Modotti? «Uccisa per ordine di Mosca» Morì a 46 anni su un taxi a Città del Messico: un documentario della tv inglese accusa Vittorio Vidali Tina Modotti? «Uccisa per ordine di Mosca» Era una comunista romantica e libertaria, simpatizzava per Trockij Lw| LONDRA I L nome di Tina Modotti I evoca immagini vivide e I seducenti, l'artista di oriSJgine friulana, fotografa, rivoluzionaria e femme fatai, è emersa da un lunghissimo oblio, accende passioni e mitizzazioni. Studi, rassegne e dibattiti hanno posto la sua vita e le sue opere in una più limpida prospettiva storica ed estetica, ma rimane il mistero della sua morte nel 1942, a Città del Messico. Un mistero che forse non esiste, perché nessuno può escludere la possibilità di un attacco cardiaco, ma che allo stesso tempo è tenuto vivo da nuove ipotesi e nuove prove di un delitto politico. Su queste ipotesi e queste prove ha diretto la sua attenzione un documentario presentato martedì sera dal canale 4 della tv britannica. La narrazione è durata un'ora, durante la quale gli autori del programma hanno ricordato l'intera tempestosa vita di Tina, dall'arrivo a San Francisco, fragile adolescente, alla maturazione artistica in un Messico rivoluzionario e incan¬ descente, dall'adesione al partito comunista alla fuga in Russia all'inizio degli Anni 30. Ma l'epilogo è il momento più drammatico. Tornata a Città del Messico, Tina muore una sera, sola, durante un viaggio in taxi. Aveva 46 anni. Dei vari «esperti» che hanno collaborato al documentario, quasi tutti vedono nella sua fine lo zampino di Mosca. Non tutte le «ricostruzioni» sono eguali, ma partono dalla medesima premessa. Il patto Hitler-Stalin, la brutalità dello stalinismo e l'assassinio in Messico di Trockij, che l'aveva accasciata e terrorizzata: tutti questi «tradimenti» del suo comunismo, romantico e libertario,. avevano frantumato in Tina Modotti ogni loyalty verso il partito e verso Mosca. Non che fosse un'ingenua, aveva partecipato a missioni segrete per conto dei sovietici e viveva da tempo con Vittorio Vidali, un comunista di ferro al servizio del Comintern. Ma Tina credeva in un comunismo «diverso», da perestrojka. Lo storico americano Bob D'Attilio ha parole di fuoco per Vidali, che definisce «non soltanto un giornalista, di valore, come dimostrò quando era in America, ma anche un assassino... Aveva ucciso in battaglie per le vie e in missioni omicide». Bob D'Attilio non accusa Vidali direttamente, ma avverte: «Tina Modotti non aveva mai sofferto di cuore. Vidali era un famigerato killer: e si sarebbe accorto immediatamente di ogni sua disillusione politica». Un altro perito non ha dubbi e piazza Vidali sul banco degli imputati. E' Herbert Molderings, storico d'arte, che dichiara: «E' molto probabile che Tina Modotti sia stata Uquidata da Vidali e dalla sua ganga della Gpu». Era questo uno dei servizi sovietici di sicurezza, incorporato poi nell'Nkvd. Infine, la voce di Amy Conger, un'altra art historian, che conclude il programma con questa testimonianza. Racconta di aver parlato con la vedova di uno dei fondatori del partito comunista messicano (e ne dà il nome), che a sua volta aveva parlato con il «secondo segretario di un'ambasciata sovietica». Il funzionario aveva rivelato: «Sono stati i sovietici a eliminare Tina Modotti, perché lei voleva abbandonare il partito comunista». Ma è mai possibile che questa fotografa intimorisse tanto le gerarchie moscovite? Nel '42 Tina Modotti era un'artista già al crepuscolo, quale pericolo poteva mai rappresentare? O forse, tramite Vidali, conosceva segreti scottanti? Il mistero dunque rimane, anche perché non è chiaro come il killer l'avrebbe uccisa. Tina Modotti si spense tranquilla, nel taxi, s'addormentò quasi: e il taxista non si accorse di nulla: soltanto all'arrivo, quando si fermò, notò, nello specchietto, il volto immobile delia passeggera. Un fatto solo è certo. Quale che fu la causa della sua fine, Tina Modotti fu schiacciata dai tremendi eventi di quegli anni. Fu interprete e vittima, allo stesso tempo, della Storia. Mario Ciriello Tina Modotti con il primo marito, il pittore Roubaix De Labrie Richey. Lo lasciò per il fotografo Edward Weston, per unirsi infine con Vittorio Vidali: secondo la tv inglese, il suo assassino