Tv maestra di violenza di Gigi Padovani
Tv maestra di violenza Allarme dagli Usa: a 10 anni hanno già visto 8 mila omicidi Tv maestra di violenza Scatena l'aggressività dei bambini ROMA.Ancora una volta l'allarme arriva dagli Stati Uniti. Dopo aver inventato i «tv-babies» e teorizzato le grandi potenzialità che la televisione può esercitare sui bambini, gli esperti americani corrono ai ripari. Si sono accorti che l'ultima generazione allevata dalla baby-sitter elettronica è a rischio. Il problema non è la mancanza di moto - si parlò per un certo tempo dei bimbi obesi perché bloccati davanti al video acceso - o di creatività, bensì l'escalation di sangue e violenza che si riversa su di loro dal televisore di casa. Lo sostiene un'indagine dell'associazione americana degli psicologi: prima che abbia finito le elementari, un bambino di Seattle o di Washington ha assistito dal piccolo schermo a ottomila omicidi e a centomila atti di brutalità. Le conseguenze si fanno sentire. Lo studio, che ha analizzato cinque anni di comportamenti dei ragazzini scelti come campione, rivela che la tv crea stereotipi sessuali e comportamenti aggressivi negli adolescenti. E' un bombardamento di morti, ferite, violenze, «cinque episodi ogni 60 minuti durante i programmi della prima serata». Ma il peggio è che proprio al sabato mattino, quando cioè ci sono le trasmissioni dedicate ai più piccoli, il tasso di violenze sale a 20-25 l'ora. Sono dati non molti diversi da studi simili realizzati in Italia. Una recente indagine della Coop ha dimostrato che l'esposizione media giornaliera dei piccoli teledipendenti è di 2 ore e 28 minuti. E c'è un 18 per cento che staziona davanti alla tv anche più di 4 ore al giorno. Nove su dieci dei ragazzi (intervistati dalla psicologa Barbara Ongari e dal sociologo Carlo Buzzi, Università di Trento), di età tra i dieci e gli undici anni, stanno alzati la sera a guardare qualsiasi programma. L'altro giorno lo scrittore Antonio Tabucchi ha polemicamente ricordato ai genitori italiani, dalle colonne del «Corriere della Sera», che il pro¬ blema del sesso e della violenza in televisione si risolve semplicemente mandando a dormire i figli. Ma è così semplice? La psicologa Tilde Giani Gallino, dell'Università di Torino, non ne è convinta: «L'importante sarebbe che gli adulti spegnessero il video, perché un bambino piccolo non accetta di essere mandato a letto se i genitori rimangono a vedere i programmi che gli piacciono». E poi c'è il problema di quella che la psicologa definisce il «fascino speciale» che promana dalla «scatola magica»: trattandosi di immagini pre-confenzionate, colpiscono di più. «I valori positivi o negativi - spiega la docente - trasmessi dal televisore rimangono più impressi, si tratti di un presentatore simpatico o di un bruto che commette un atto di violenza. Ci si adegua ai modelli vincenti, rasfforzando così i comportamenti aggressivi». Si può fare qualcosa? Ci stanno provando da tempo due scrittori di libri per bambini, Francesco Testa e Cristina Lastego, che organizzano corsi per insegnanti e ragazzi nella scuola dell'obbligo. Fino a proporre la «settimana di digiuno televisivo», con tanto di diario da scrivere in classe per non dimenticare la terribile esperienza. Di fronte al nuovo allarme dagli Usa, dove si è costituita una «task force» per controllare i palinsesti, Lastrego e Testa dicono con una venatura polemica: «Quando abbiamo posto il problema, nell'85, nessuno se ne occupava in Italia. Ora finalmente se ne parla, anche se non si fa nulla per limitare i danni. Le reazioni da un soggetto all'altro sono diversissime, di fronte alla scena di violenza vista in un film. Nel dubbio, quindi, è meglio risparmiare loro Dario Argento e i classici dell'orrore. Eppure dai nostri ventimila questionari distribuiti in tutta Italia, si dimostra che la metà dei mini-spettatori non ne perde uno». Gigi Padovani Per i bambini la tv crea stereotipi sessuali e condotte aggressive
Persone citate: Antonio Tabucchi, Carlo Buzzi, Cristina Lastego, Dario Argento, Francesco Testa, Lastrego, Testa, Tilde Giani Gallino
Luoghi citati: Italia, Roma, Seattle, Stati Uniti, Trento, Usa, Washington
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