L'Inps vuol vendere l'Hotel Nazionale di Gianni Bisio

L'Inps vuol vendere l'Hotel Nazionale E' in piazza Gin, vale circa 10 miliardi L'Inps vuol vendere l'Hotel Nazionale L'Istituto nazionale per la previdenza sociale, Inps, metterà in vendita parte del suo patrimonio immobiliare, oggi valutato in 1114 miliardi in tutta Italia. A Torino venderà l'Hotel Nazionale di piazza Cln e, probabilmente, l'attiguo ex cinema Augustus, anche se la sede regionale dell'Istituto ufficialmente non ne sa niente. L'albergo, da 19 anni gestito dai fratelli Flavio e Renzo Zampicinini che stanno rinnovando in questi giorni il contratto d'affitto, venne costruito, contemporanemante al rinnovamento di via Roma, nel 1937, su progetto di Marcello Piacentini: era uno dei più noti e apprezzati di Torino per la posizione centralissima. Pochi anni dopo essere stato aperto, ebbe però la fama oscurata, perché ospitò tra il '42 e il '45 la sede della Gestapo: nelle sue stanze finirono tanti membri della Resistenza, picchiati e torturati dai nazisti in estenuanti interrogatori. «Mio padre - dice un funzionario della sede Inps di via Frola, attigua all'albergo - non ò mai voluto venire a trovarmi in ufficio perché la sola vista di quel palazzo gli ricordava l'orrore di quando vi venne portato da via Asti per essere interrogato dalle SS». Oggi l'albergo, categoria tre stelle, dispone di 67 camere particolarmente ampie ed ha una clientela legata soprattutto al mondo bancario: «Funzionari, ispettori, dirigenti: i rappresentanti di commercio, una volta in maggioranza, sono quasi spariti», spiega Flavio Zampicinini, uno dei gestori. Tra gli «habitué» anche qualche attore, come Enrico Maria Salerno e Arnoldo Foà, ed il presentatore Pippo Baudo. Ma qualcuno ricorderà anche l'albergo come sfondo ad alcune scene di «Profondo rosso» di Dario Argento. «Più volte si sono sentite voci di vendita dell'immobile dice Zampicinini - e la cosa non ci dispiace dal momento che, come affittuari, dovremmo avere un diritto di prelazione». Quanto vale oggi l'Hotel Nazionale? Una prudente valutazione preliminare sull'immobile oscilla fra gli 8 e i 10 miliardi. L'Inps metterebbe in vendi¬ ta anche l'ex cinema Augustus, chiuso dopo la tragedia dello Statuto. Da alcuni anni è affittato alla società «Cinema 5», di Silvio Berlusconi, che lo vorrebbe trasformare in una multisala con attiguo ristorante, ma che ha problemi per realizzare i necessari lavori di ristrutturazione. Alla vicina sede Inps fanno notare che nei due palazzi dell'Istituto, accanto a piazza Cln, lavorano quasi 650 persone che non dispongono di mensa: «Perché non impiegare il locale per realizzare questo servizio invece di darlo a Berlusconi?», si chiedono. Nel patrimonio immobiliare dell'Inps torinese c'è anche la cascina Margaria, in comune di Pecette a pochi passi dall'Eremo: un benefattore confusionario la lasciò «all'Istituto della provvidenza sociale», denominazione che l'esecutore testamentario tradusse in Inps, mentre forse era destinata a un ente religioso, o la Piccola casa della divina provvidenza (Cottolengo) o l'Educatorio della provvidenza. L'Inps oggi non ne fa nulla e non ne ricava una lira: si limita a tenerci un custode. Con l'aria di razionalizzazione del patrimonio che tira all'Inps, sarà venduta anche la cascina? Gianni Bisio L'edificio all'angolo con via Roma progettato nel 1937 da Marcello Piacentini ospita il Nazionale e l'ex cine Augustus che potrebbe pure essere venduto dall'lnps

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