Il piccolo Balon piace a Hollywood

Il piccolo Balon piace a Hollywood Trovarobe, antiquari, gallerie d'arte, società di servizi in una vecchia cittadella Liberty del commercio Il piccolo Balon piace a Hollywood Architetti Usa acquistano il kitsch aiDocksDora Un piccolo «Balon», per ora poco conosciuto, sta sorgendo nel recinto degli ex «Docks Dora», in via Valprato 68, a pochi passi dal fiume. In questa cittadella del commercio d'inizio secolo rìsale al 1912 - con piazzette e porticati dal gusto vagamente Liberty, dopo 80 anni di traffici, di camion pesanti e di grossisti, si aprono botteghe di trovarobe, di antiquari, gallerìe d'arte e società di servizi. Nulla, ancora, di paragonabile con i giganteschi «Docks» di Londra, che in riva al Tamigi hanno richiamato architetti di grido e promosso spettacolari operazioni immobiliari. E siamo lontani anche da «Camden Lock», il mercato dell'usato, che i giovani londinesi animano ogni fine settimana in un ex insediamento industriale. Tuttavia anche in via Valprato si manifesta più di una tendenza. Nuovi particolari insediamenti si affiancano poco per volta ai magazzini tradizionali di stoccaggio. Uno dei primi a restaurare una lunga gallerìa di «piazza dei Ciclamini», ai Docks, è stato Claudio Lorusso, di 29 anni. Da tre anni tratta mobili, quadri, oggettistica d'epoca. «Li acquisto dalle famiglie - spiega - ma li rivendo per lo più ad arredatori ed architetti, anche ad alcuni commercianti del Balon. Una bella fetta del mio giro d'affari è però frutto di rapporti con gli Stati Uniti. Pochi lo sanno, ma Torino è una piazza alla quale si rivolgono architetti alla moda di Hollywood e della California». Pare che gli americani vadano pazzi per mobili che da noi nessuno vuole. «Devono essere massicci - precisa Lorusso - pieni di orpelli, colonnine, cariatidi, come quelli in stile rinascimentale, in voga ad inizio secolo. Molto richieste sono le vetrinette, ma anche le camere da letto del genere, che invece a Torino non hanno successo. Io le rivendo complete agli americani a un milione di lire, ma in California le trattano dai 4 milioni in su». Da noi invece si sta affermando l'antiquariato indiano, che la ricchezza passata del Paese d'orìgine e la povertà attuale rendono abbastanza competitivo. E' quanto tratta Ivano Bonino, di 28 anni: con altri due giovani soci ai Docks Dora importa marmi, pietre antiche, anche del XII secolo, camini, persino portali di templi, tutto per i mercanti nostrani. La sua bottega è affiancata a quella dei fratelli Giorgio e Roberto Benappi, «raccoglitori di oggetti e mobili, ma anche restauratori in proprio». Servono privati ed arredatori, alla riscoperta di nuove tendenze d'antiquariato «E' il caso - dice Roberto Benappi - dei letti e tavolini in ferro e degli arredi da ufficio Anni 40. Vanno a ruba, come i vecchi banchi di scuola, richiesti specie a Milano». Ai Docks c'è dell'altro: come la sala d'incisione discografica Rainbow Music o la Aba Pubblicità, specializzata in audiovisivi e filmati di propaganda industriale. Due le gallerie d'arte: la «Guernica» si occupa di grafica, mentre sta per essere inaugurato «Artifex», uno spazio espositivo dedicato alla scultura. Esordirà con i lavori in vetro del cuneese Elio Galis. «L'iniziativa - spiega Sergio Bertone, collaboratore di Arti fex - è di Giovanni Bordino, un imprenditore di Scalenghe, che diffonde le opere degli scultori toscani dell'alabastro. Voleva creare un angolo speciale. Ab biamo trovato questi ambienti e ci hanno affascinato». Maurizio Lupo Giorgio Benappi nella bottega antiquaria che cura insieme con il fratello Roberto

Persone citate: Claudio Lorusso, Elio Galis, Giorgio Benappi, Ivano Bonino, Lock, Lorusso, Maurizio Lupo Giorgio, Roberto Benappi, Sergio Bertone