I'Udinese licenzia Scoglio
L'Udinese licenzia Scoglio L'Udinese licenzia Scoglio Lo sostituisce Adriano Fedele squalificato e senza patentino UDINE. L'Udinese ha licenziato l'allenatore Franco Scoglio. E' stato il direttore sportivo della società bianconera, Marino Mariottini, a dare la notizia al tecnico. La squadra è stata affidata all'allenatore della squadra Primavera, Adriano Fedele, ex giocatore del Bologna e dell'Inter, che sta scontando una squalifica sino al 12 aprile per un diverbio avuto con un guardialinee (l'Udinese ha già presentato ricorso per una riduzione della pena). Fedele per ora non potrebbe comunque sedere in panchina perchè ha il patentino di seconda categoria e quindi, sino a quando non gli sarà concessa una deroga, sarà rappresentato da Elvio Fontana di Arezzo, che aveva coperto lo stesso ruolo all'Udinese nella stagione passata, durante il periodo di passaggio delle consegne tra Marchesi e Buffoni. Il licenziamento di Scoglio è stato deciso ieri dal presidente Pozzo, attualmente in Spagna per lavoro, ma era nell'aria sin da domenica sera dopo la sconfitta subita dall'Udinese a Messina. Già dopo il pareggio casalingo con il Cesena, Sco¬ glio s'era rifiutato di dare le dimissioni richieste a gran voce dal pubblico. Un atteggiamento comprensibile quello del tecnico siciliano, perché la squadra bianconera si era sempre mantenuta in zona promozione e soltanto dopo la sconfitta di domenica a Messina, s'è fatta raggiungere dal Pescara. Infatti nelle prime 13 partite l'Udinese aveva raccolto 19 punti in classifica senza mai perdere, mentre nelle ultime undici giornate è stata sconfitta per ben quattro volte entrando in piena crisi. «A questo punto - ha spiegato il ds Mariottini - non si poteva fare a meno di dare uno scossone all'ambiente e lo abbiamo fatto licenziando un personaggio divenuto davvero impopolare a Udine». Scoglio ieri mattina ha giocato un'ultima carta chiedendo alla società un mese di tempo per riportare l'Udinese in testa alla classifica (tre partite in casa ed una soltanto esterna). Ma il presidente Pozzo non gli ha voluto concedere la prova di appello. Luciano Provini
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