Bianchi resta fino a giugno

Bianchi resta fino a giugno Bianchi resta fino a giugno Ciarrapico: ma il rapporto è logoro ROMA. Bianchi lascia la Roma, ma soltanto al termine del campionato. E' il presidente Ciarrapico a mettere la parola fine al «tormentone» giallorosso. «Adesso le dimissioni di Bianchi? Fantasie. Lui ha detto tempo fa che avrebbe deciso da solo il suo futuro, io adesso dico che lo decideremo in due. E infatti abbiamo trovato un accordo, c'è solo qualche piccola cosa da sistemare. Cosa succederà? Semplice, Bianchi a fine stagione ci lascia. Serenamente, da persone civili. Il nostro rapporto ormai va a concludersi, non c'è più la piena reciproca fiducia. E' logorato, ma si concluderà soltanto a fine campionato. Non certo ora, con questi tre importanti appuntamenti che ci aspettano». «La contestazione dei tifosi? Io spero - continua Ciarrapico che si rendano conto che non ho colpe. Quando ho preso la Roma (e nessuno la voleva) ho trovato tutto fatto, allenatore e campagna acquisti. Non so poi quanti altri presidenti hanno tirato fuori di tasca quarantadue miliardi. E basta anche con le voci sul mio futuro da presidente: io non ho nessuna intenzione di cedere la Roma, anzi voglio restare su questa poltrona per molti anni. Mi sono innamorato di questa squadra, sono anch'io un tifoso. E domenica con la Fiorentina ho sofferto, mi sono sentito male. Non per la sconfitta, ma per come giocavano i giallorossi. Adesso pensiamo al futuro, ci sono le Coppe da conquistare». Ciarrapico ovviamente non scende in dettagli sul tipo di accordo. Secondo le «voci» a Bianchi sarà pagato un anno di contratto (circa un miliardo e mezzo), ma solo se il tecnico resterà disoccupato nella prossima stagione. Insomma una soluzione da «persone per bene», forse la migliore per la Roma. In ogni caso il successore di Bianchi avrebbe rischiato di bruciarsi subito. I giallorossi hanno un calendario terribile (Coppe a parte, nei prossimi turni di campionato devono affrontare il derby, Torino, Milan e Juve in casa, Foggia, Napoli e Samp fuori), più che un allenatore dovrebbe arrivare un mago per riuscire a capovolgere la situazione. E oggi c'è la Samp, ma le polemiche sull'allenatore hanno quasi fatto dimenticare ai tifosi che stasera si gioca. Di pienone non se ne parla proprio, anzi. Bianchi, da molti dato per dimissionato, ha infranto una sua legge rifiutando il colloquio con i giornalisti. Nella formazione c'è una bella «ics» al posto del numero dieci. Giannini, guarda caso, ieri ha accusato una piccola contrattura. Sarà in dubbio fino all'ultimo, molto probabile che al suo posto giochi Piacentini. E gli altri? Da quando si sono sparse le voci di una imminente uscita di scena di Bianchi, Trigoria è diventata un bunker. Parlano pochissimi giallorossi e si schierano al fianco del tecnico: «Siamo sulla stessa barca, se puniscono lui devono punire anche noi». Sulla partita di oggi si «sbilancia» Carboni: «Ormai abbiamo ben poche speranze di raggiungere la qualificazione per l'Uefa. Ci restano Coppa Italia e Coppa delle Coppe. Il pubblico ci fischia? Siamo professionisti, molti di noi si sono già trovati in situazioni difficili. E poi chi paga il biglietto ha il diritto di fischiare se vede giocare male. E noi domenica scorsa abbiamo giocato male. Vorrei solo rivolgere un appello a chi ama veramente la Roma: per favore se dovete fischiare aspettate la fine della partita. Siamo in un momento critico, chi vuole bene a questa squadra deve capire e aiutarci. Oggi giochiamo una partita importante e difficile, noi sapremo trovare gli stimoli giusti. Quello che conta è passare il turno, dare un calcio alla crisi. E siamo convinti di potercela fare, ce la metteremo tutta. Bianchi? Ci ha chiesto la massima comcentrazione, lo accontenteremo». Sull'altro fronte Boskov si presenta con quindici giocatori (Pari e Dario Bonetti sono squalificati), annuncia Cerezo in campo e Silas in panchina. Sulle diatribe giallorosse il tecnico blucerchiato ha speso poche parole: «Per noi sarà ancora più dura, sono certo che i romanisti si caricheranno al massimo. Però questa gran confusione è una brutta realtà». Piero Serantoni Franco Scoglio dopo Bologna un altro esonero A sinistra Bianchi, che sta passando giorni difficili

Luoghi citati: Bologna, Foggia, Italia, Napoli, Roma, Torino