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Digital sfida Ibm e punta all'Olivetti Microchip Digital sfida Ibm e punta all'Olivetti EDIMBURGO DAL NOSTRO INVIATO Si chiama Alpha, è un dischetto di silicio grande poco più di un centimetro quadrato. Sulla sua superficie un milione e 700 mila transistors. E' un microchip, il cuore di ogni computer, ma è anche la carta su cui la Digital, numero due dell'informatica statunitense, punta il suo sviluppo per i prossimi 25 anni e la sua vittoria nella guerra che si combatte tra i grandi del computer. Così il presidente di Digital Europe, Pier Carlo Falotti, ha presentato ieri l'architettura Alpha, che - assicura - è la più potente oggi disponibile sul mercato. I nuovi chip sono del tipo Risc (cioè ad istruzioni ridotte), trattano 64 bit di informazione contemporaneamente invece dei 32 bit che i semiconduttori, anche i più evoluti, possono gestire oggi. Il nuovo chip, poi, è completamente «aperto», dato che può utilizzare tutti i maggiori sistemi operativi esistenti. Sull'architettura Alpha si baseranno tutti i nuovi computer Digital, ma la vera novità è un'altra. La casa americana offrirà licenze di costruzione di questo chip a tutte le aziende informatiche. Finora hanno acquistato i chips della Digital due società, la Crai americano (supercomputer) e la giapponese Kubota, un co losso con interessi diversificati. Ora nel mirino della Digital, co me potenziali acquirenti ed uti lizzatoli di Alpha, ci sono i mem bri del consorzio Ace, nato per contrastare lo strapotere di Ibm, e che raggruppa oltre 200 società. Tra di loro c'è anche la Oli vetti, da sempre legata alla Digi tal con accordi commerciali < produttivi. De Benedetti guarda sempre con diffidenza ai colossi americani, preoccupato che un'alleanza con uno di loro trasformi la Olivetti in un semplice rivenditore. Ma adesso anche la casa di Ivrea-sembra aver bisogno di un chip risk e l'ingegnere, dicono gli uomini della Digital, «ha già fatto sapere» che non considera «il chip della Ibm migliore sul mercato», [f.man.]

Persone citate: De Benedetti, Pier Carlo Falotti

Luoghi citati: Edimburgo