Dall'America arriva il computer che parla
Dall'America arriva il computer che parla Il «traduttore della voce umana» è stato inventato dalla Apple e si può applicare ad un personal Dall'America arriva il computer che parla Ma costa più di cinquemila dollari NEW YORK. Le immagini di «2001 Odissea nello Spazio», dove gli astronauti chiacchierano con il computer Hai, stanno a poco a poco abbandonando la fantascienza per diventare realtà. L'ultimo passo nella direzione di una macchina in grado di dialogare con gli uomini è stato compiuto dalla Apple che ha montato in via sperimentale sul Macintosh un meccanismo che riconosce la voce umana, e che ne esegue tutte le istruzioni. Non occorrerà più, quindi, usare la tastiera. Si tratta di una tecnologia già presente sul mercato, ma la novità del prodotto Apple sta nel fatto che questo non richiede una speciale attrezzatura aggiuntiva, e nonostante ciò è in grado di riconoscere qualsiasi voce, invece che un singolo timbro, e può anche seguire una parlata continua non frammezzata da soste. Grazie a questo nuovo meccanismo, i futuri modelli di Macintosh potranno eseguire istruzioni ricevute a voce, invece che digitate su tastiera o indicate tramite un «mouse». L'unico problema, hanno detto gli esperti che hanno lavorato al progetto della società americana, potrebbe essere il fatto che la tecnologia Apple ha bisogno di un microprocessore Motorola 68040, e questo significa che un personal in grado di capire la voce potrebbe costare più di cinquemila dollari. Ma l'annuncio della Apple ha già diviso gli esperti di computers americani. Alcuni dicono che questa tecnologia servirà solo ai portatori di handicap, ma sono in molti a sognare un interlocutore interamente d'accordo con il loro punto di vista. Ieri erano oltre cinquecento gli esperti alla «convention» della Apple per la presentazione del «computer che parla». «Gli ingegneri hanno fatto un lavoro fantastico, è una proposta rivoluzionaria, noi non ci saremmo mai riusciti» ha ammesso Wayne Rosing, direttore del laboratorio di ricerca avanzata della Sun Microsystems, uno dei principali concorrenti della Apple nel mercato mondiale dell'intelligenza artificiale. La «Dragon Systems» aveva già introdotto un tipo di traduttore di voce sul mercato, ma il suo modello è programmato per riconoscere la voce di una persona specifica e può ascoltare solo una parola alla volta. Il modello della Apple invece riesce ad eseguire gli ordini impartiti attraverso intere frasi, può rispondere al suo interlocutore ed è in grado di ricevere istruzioni da chiunque. La Apple non ha ancora annunciato i piani di commercializzazione della nuova invenzione. Ma l'annuncio che arriva dall'America non sorprende più di tanto gli esperti italiani. L'ingegner Vittore Vittorelli da anni dirige un laboratorio voluto dall'Olivetti per la ricerca di nuove tecnologie legate all'uso della voce nei computer: «Premesso che la Apple non è la prima ad aprire questa strada, vorrei sottolineare due cose. Innanzitutto il fatto che non è vero che in questo genere di computer verrà abolita completamente la tastiera: infatti l'operatore dovrà comunque digitare il testo, la voce servirà solo per impartire i comandi di impaginazione o di altro genere. E poi quest'annuncio della Apple mi sembra arrivi un po' in ritardo: da anni altre società hanno introdotto, sempre in via sperimentale, i traduttori di voce per i loro personal: l'Ibm, per esempio. E poi i giapponesi, soprattutto nel ramo della telefonia, addirittura con dei traduttori di voce quasi in simultanea». E i costi, quando questi computer arriveranno in Italia? Quelli prodotti da ditte concorrenti della Apple e già sul mercato costano, tutto compreso, dai 25 ai 30 mila dollari. «Ma non è da sottovalutare - conclude Vittorelli - il problema dell'uso della lingua. I traduttori della Apple, infatti, riconosceranno solo l'inglese». E il computer che parla italiano, arriverà mai? Difficile, anche perché l'Olivetti non sembra particolarmente interessata a questo settore. [r. cri.] La scoperta della Apple divide gli esperti: «L'applicazione - dicono moltisarà solo parziale»
Persone citate: Vittore Vittorelli, Vittorelli, Wayne Rosing
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