In mezzo al pecorino un tesoro in droga

In mezzo al pecorino un tesoro in droga Commercio tra Locri e Genova, 25 arresti In mezzo al pecorino un tesoro in droga LOCRI NOSTRO SERVIZIO Nascoste in camion, con l'odore pungente dei formaggi ad ingannare il fiuto dei cani antidroga: così l'eroina e la cocaina, lavorate nella Locride, raggiungevano i fiorenti mercati di Genova dove la loro distribuzione era affidata a calabresi «rappresentanti» in terra ligure delle cosche della 'ndrangheta. Un traffico andato avanti per anni e che è stato smantellato, ieri notte, da una vasta operazione coordinata dalla procura di Locri e la cui esecuzione è stata affidata alla Guardia di Finanza. Alla fine, a cadere nella rete degli investigatori, sono state 25 persone, residenti in Calabria, Liguria e Sicilia. Ma questo traffico aveva le sue radici lontano, confermando il respiro internazionale che ormai la 'ndrangheta si è data. Il paziente lavoro della Guardia di Finanza delle legióni di Catanzaro e Genova ha consentito d'individuare nel Sud America (soprattutto in Colombia) e in Estremo Oriente, le fonti di approvigionamento, rispettivamente di cocaina ed eroina. La droga, seguendo i mille canali del traffico internazionale, arrivava in Calabria dove la 'ndrangheta può godere di «santuari» non meno sicuri di quello dei trafficanti di Cali e Medellin. La «roba», lavorata in quantità massicce, veniva stoccata fino a quando non arrivavano dalla Liguria le commesse. Cocaina ed eroina, infilate in pezzi di pecorino o coperte dal forte profumo dei kiwi, finivano tranquillamente nelle mani delle «filiali» genovesi delle famiglie della Locride. Poi, grazie ai tanti «pusher» disponibili sulla piazza per poche dosi, la merce veniva venduta con guadagni elevatissimi, ancora oggi, con la banda quasi al completo in galera, difficilmente quantificabili. L'organizzazione, però, nei mesi scorsi, ha perso per strada qualcuno dei suoi pezzi importanti (prima Roberto Magnoli, poi il fratello Armando, insieme ad Adriano Fazzolari) che, presi in Calabria con forti quantitativi di droga, hanno confermato quanto la Guardia di finanza andava sospettando da tempo e cioè che le giovani leve della 'ndrangheta si muovono ormai con grande autonomia e che sono già capaci d'invadere settori dello spaccio di stupefacenti prima dominio esclusivo delle cosche «storiche». Una conferma è venuta dalle indagini che, con pedinamenti ed intercettazioni telefoniche, hanno portato a definire un organigramma dell'organizzazione, caratterizzato dalla giovane età dei suoi appartenenti e dalla sua strutturazione a «cellule». Un particolare di per sé inquietante e che potrebbe anche essere la causa di recenti episodi di sangue accaduti sia in Calabria, sia in Liguria. E di droga, così come di armi, si è occuapato un'altra operazione, questa volta condotta dalla polizia nella piana di Gioia Tauro. A Cittanova e nei paesi vicini, gli agenti hanno arrestato dieci persone intorno alle quali, stando alla magistratura di Palmi, sarebbe statocreato un vasto giro di droga, con collegamenti anche in altre regioni, mascherati dietro l'insospettabile copertura di un negozio di ferramenta. Diego Minuti

Persone citate: Adriano Fazzolari, Diego Minuti, Medellin, Roberto Magnoli