In trappola l'ultimo aguzzino della Silocchi

In trappola l'ultimo aguzzino della Silocchi Pastore sardo arrestato a Pesaro, fece morire di fame e sete la donna rapita dalla sua banda 3 anni fa In trappola l'ultimo aguzzino della Silocchi Tagliò un orecchio dell'ostaggio per «convincere» il marito a pagare In carcere ha indicato agli inquirenti dove sarebbe nascosto il cadavere PARMA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E' in carcere l'assassino della Silocchi, la donna rapita il 28 luglio di tre anni fa, il cui corpo non è mai stato trovato. E' lui, secondo la Criminalpol, l'uomo che l'ha vista morire, il suo ultimo aguzzino. Si chiama Giovanni Sarma, di 40 anni, originario di Orane in provincia di Nuoro. Il pastore sardo è stato arrestato nel suo podere di Montecavolo Foglie in provincia di Pesaro. E' il terzo uomo arrestato per il rapimento della moglie dell'industriale parmigiano del ferro Carlo Nicoli. Tre persone sono ancora ricercate. Gli inquirenti non hanno dubbi: Giovanni Sanna partecipò al macabro rito del taglio dell'orecchio dell'ostaggio. Orecchio che i rapitori fecero ritrovare nei bagni di un'area di servizio dell'Autosole, vicino a Parma, il 23 novembre '89, avvolto in un involucro di plastica. Mirella Silocchi, come più volte i parenti annunciarono su giornali e televisioni, soffriva di disturbi cardiaci e dopo la barbara asportazione ebbe un brusco peggioramento. In dicembre i banditi recapitarono ai Nicoli un altro «messaggio» sconvolgente: una foto della parente. L'istantanea la ritrae incatenata, con la bocca aperta, la lingua fuori, un fucile puntato alla tempia. Il suo fu uno stato di prigionia insopportabile anche per una persona sana. «Le è stato negato il diritto alla sopravvivenza - hanno detto il capo della Mobile di Parma Gennaro Gallo e Gaetano Chiusolo, vicedirigente della Criminalpol di Bologna -. Mirella Silocchi aveva bisogno di cibo, acqua, medicine. Non le è stato dato nulla». «Abbiamo riscontrato una crudeltà da parte dei carcerieri - ha aggiunto Sandro Federico, direttore della Criminalpol Lazio-Umbria - fuori dalla norma rispetto agli altri sequestri compiuti dai sardi». In effetti, quando giunse l'istantanea di Mirella Silocchi, si pensò che fosse la foto di una donna morta. Un esame «scientifico» dell'immagine smentì la voce, ma confermò che le condizioni di salute dell'ostaggio erano gravi. L'impressione fu aumentata da un altro fatto: improvvisamente i rapitori abbassarono il «prezzo» del riscatto. Ridimensionarono la pretesa da 5 miliardi a 2. Un segnale allarmante. Il 17 gennaio del 1990 Carlo Nicoli ricevette l'ultima telefonata dai banditi. «Ha chiesto una prova che gli dimostrasse che la moglie era viva - spiega Gennaro Gallo -. Da quel mo- mento non ha più sentito nulla». Secondo la Criminalpol Mirella era già morta da giorni, forse alla fine di dicembre. Non fu solo la ferita all'orecchio a portarla alla sua tragica fine, ma furono anche le condizioni con cui Giovanni Sanna avrebbe custodito la prigioniera: a volte non le portò cibo per giorni interi. Gli inquirenti indicano in Sanna l'uomo che seppellì il corpo della moglie di Carlo Nicoli. Adesso si spera di ritrovare il cadavere c'è ottimismo. Lo stesso pastore avrebbe fornito indicazioni. Giovanni Sanna è cognato di Bachisio Franco Goddi, 45 anni, di Orane, ma residente a Viterbo, nel cui podere continuano le ricerche dei resti di Anna Mirella. Goddi fu arrestato il 29 gennaio, fu il primo cui venne contestato l'omicidio dell'ostaggio. Prima di lui sono finiti in carcere Gregorian Baragin, di Bengasi (Libia), studente a Roma e legato all'eversione armena, arrestato un anno fa e ritenuto uno dei capi del grappo «Anarchismo e provocazione» - grappo accusato di avere orchestrato il sequestro con il concorso dell'Anonima sarda - e Orlando Campo, di 38 anni, di Campo Calabro (Reggio Calabria), anch'esso collegato agli anarchici. Latitanti sono Giovanni Barda, 28 anni, di Palermo; Luigi Deblasi, 31 anni, di Messina e la fidanzata Rose Anne Scrocco, di 30, originaria di Chelsea (Usa), ex hostess. Luigi Alfieri Giovanni Sanna, 40 anni: è il terzo . uomo in carcere per il sequestro Mirella Silocchi, rapita a Parma", soffriva di disturbi cardiaci