Addio Mr. Cessna, padre dei piccoli aerei
Addio Mr. Cessna, padre dei piccoli aerei AVIAZIONE Debuttò nel 1930 con un aliante, ma un suo bireattore venne anche impiegato nel Vietnam Addio Mr. Cessna, padre dei piccoli aerei Morto in California l'ideatore dei celebri velivoli da turismo Sull'annuario di «Jane's», sacra bibbia dell'industria aeronautica mondiale, la Cessna occupa venti pagine, esattamente come la Boeing costruttrice dei «jumbo». Questo basta a dire quanto prestigioso sia il posto occupato nel mondo dell'aviazione da questa società specializzata in piccoli velivoli. L'uomo che l'ha resa famosa e che con i suoi aerei ha fatto volare mezzo mondo, Eldon Cessna, è morto sabato scorso (ma l'annuncio è stato dato solo ieri) a Inglewood, vicino a Los Angeles. Aveva 84 anni. Eldon aveva disegnato il suo primo velivolo nel '30, nel pieno della grande depressione: era un aliante, il CG-2. Allora aveva solo 22 anni e lavorava nella fabbrica di velivoli che il padre, Clyde, aveva creato nel 1911 a Wichita, nel Kansas. La sua creatura aveva avuto un discreto successo, ma non aveva potuto impedire la chiusura della fabbrica, travolta dalla crisi mondiale. La Cessna, tuttavia, riaprì nel '34 e sulle ali delle geniali intuizioni di Eldon prima che scoppiasse la guerra era diventata, nel campo dei piccoli aerei, leader mondiale grazie al Model C-34 del '35 e soprattutto al Model T-50 del '39. Quest'ultimo era un bimotore da cinque posti pieno di innovazioni, che fu adottato tra l'altro dall'Usaf per addestrare i propri piloti e che prestò onorevole servizio nel conflitto come velivolo da collegamento. Con la pace Eldon intuì che gli Usa (dove migliaia di giovani erano tornati dalla guerra con il brevetto di pilota) erano maturi per considerare l'aereo come un formidabile mezzo di lavoro e di divertimento e lanciò il Model 120, ideale capostipite di tutti gli aerei dalla società di Wichita; quando la produzione cessò nel 1950 ne erano stati costruiti 7200 esemplari. Ma l'irraggiungibile bestseller della casa fu il Model 150 (con la variante 152): biposto, ala alta, completamente metallico, carrello triciclo fìsso, predisposto peri doppi comandi, diventò uno degli aerei più diffusi del mondo, acquistato da privati, onnipresente negli aeroclub, banco di scuola per decina di migliaia di allievi piloti. Costruito a ritmo quasi automobilistico, 2000 l'anno, quando la produzione cessò nel '77 aveva raggiunto un record di 23.836 esemplari, molti dei quali continuano a volare. Grande successo ebbero anche i Model 170, «Skyhawk», «Skylane», «Cutlass», e la serie «Skywagon». fl T-37, del '53, fu un'escurione della Cessna nel campo degli addestratori militari; l'aero che vinse il concorso dell'US Air Force era come sempre originale e affidabile, un piccolo bireattore con due posti affiancati sui quali i giovani aspiranti piloti potevano fare addirittura i primi voli. Ribattezzato «Dragonfly», fu usato perfino nei combattimenti in Vietnam. Nel '53 c'era stato anche il grande salto nel campo degli «executive» con il Model 310, bimotore a elica, sei posti; una delle sue varianti è stata in produzione fino all'82 raggiungendo i 5500 esemplari. Seguirono i Model 401 e 404, il «Golden Eagle», il «Corsair», il «Conquest» da 11 posti. E nel '69 il «Citation», bireattore da oltre 700 chilometri, uno dei più popolari «executive» in circolazione. Pochi giorni fa la General Dynamics, che da alcuni anni controllava la Cessna (60 per cento del mercato del suo settore, 4 mila dipendenti, 820 milioni di dollari di giro d'affari, 100 di utili) l'ha messa in vendita: tra Textron, Raytheon e Dassault ha vinto la prima, che ha sborsato 600 milioni di dollari, circa 750 miliardi di lire. Vittorio Ravizza
Luoghi citati: California, Kansas, Los Angeles, Usa, Vietnam
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