Moro, i dossier spariti di Giovanni Bianconi

Moro, i dossier spariti Moro, i dossier spariti «Perché le Br non utilizzarono le rivelazioni su Gladio?» ROMA. C'è un nuovo mistero sul caso Moro, quello che riguarda il comportamento dello Stato durante i 55 giorni del sequestro. Al ministero dell'Interno, che all'epoca del rapimento era retto da Francesco Cossiga, non c'è traccia dei documenti relativi a quanto fu fatto nella primavera del 1978. La Commissione stragi è convinta che quelle carte fossero state per un certo periodo al Viminale e che poi qualcuno le abbia distrutte o sottratte. In questo secondo caso non è esclusa l'ipotesi di un possibile ricatto. «La mancanza dagli archivi del Viminale di tutta la documentazione concernente il periodo di prigionia di Moro non trova alcuna plausibile giustificazione», si legge nella bozza di relazione preparata dal comitato di lavoro sul caso Moro della commissione. «Sul mancato rinvenimento degli atti - prosegue la nota, che sarà discussa nelle riunioni di domani e dopodomani - possono formularsi alcune ipotesi: la soppressione dei documenti, la loro sottrazione da parte di ignoti ovvero il loro trasferimento dalla sede propria». Ma anche sul fronte opposto restano aperti alcuni interrogativi. Uno su tutti: perché le Br non utilizzarono le rivelazioni di Moro su Gladio e su altri esponenti della classe politica italiana? Giovanni Bianconi A PAGINA 4

Persone citate: Francesco Cossiga, Moro

Luoghi citati: Roma