Fedoseev lavora di fino ma il cembalo è «muto»

Fedoseev lavora di fino ma il cembalo è «muto» Microfono spento durante il concerto della Rai Fedoseev lavora di fino ma il cembalo è «muto» TORINO. Già ospite di Settembre Musica con l'orchestra di Radio Mosca di cui è direttore stabile, Vladimir Fedoseev è ritornato a Torino per guidare l'Orchestra Sinfonica della Rai nel diciottesimo concerto della Stagione Sinfonica. Sin dalla Sinfonia in si bemolle maggiore di J. Ch. Bach si è ammirato il lavoro da lui compiuto con gli strumenti ad arco che suonavano con particolare fusione; effetto ripetutosi, subito dopo, nel Concerto per clavicembalo BWV 1052 di Bach che non va certo annoverato tra i suoi massimi capolavori e al quale Antonio Ballista ha prestato l'arte della sua musicalità istintiva ma incanalata in una rigorosa consapevolezza stilistica. Peccato però che qualcuno avesse dimenticato di accendere il microfono piazzato vicino allo strumento che, come informava il programma di sala, è la copia di un cembalo costruito nel 1764 da Pascal Taskin e possiede un volume di suono troppo piccolo per la sala dell'Auditorium: cosicché la sua voce spariva sovente sotto quella degli archi. Nella seconda parte Fedoseev ha eseguito con grande comunicativa la Quarta Sinfonia di Brahms che l'orchestra ha dipanato con impegno ma con qualche squilibrio interno, specialmente nel settore degli ottoni: tromboni e trombe, soprattutto, dal suono non sempre gradevole in rapporto all'opulenza ed allo splendore richiesti dalla partitura che vorrebbe in ogni battuta sonorità vellutate e morbide. Un notevole lavoro, insomma, attende il nostro complesso sinfonico in questa fase di progressiva ricostituzione, per riconquistare l'unità e la fusione di un tempo: e l'augurio nostro, e del pubblico che lo applaude nei tre concerti settimanali, è che ce la faccia al più presto. Ip. gal.]

Persone citate: Antonio Ballista, Bach, Brahms, Fedoseev, Pascal Taskin, Vladimir Fedoseev

Luoghi citati: Torino