La neutrale Svizzera sogna i jet dei Top Gun

La neutrale Svizzera sogna i jet dei Top Gun BERNA Polemiche sulprogetto di ristrutturazione dell'esercito presentato dal ministro Villiger La neutrale Svizzera sogna i jet dei Top Gun L'aviazione vuole comprare 34 F/A-18, insorgono i socialisti ZURIGO '■ NOSTRO SERVIZIO [ «Concetto direttivo di Esercito 95» è il titolo del'volùminoso documento presentato nei giorni scorsi dal ministro della Difesa svizzero, Raspar Villiger, nel quale sono contenute le proposte per la riforma di quella che viene considerata una1 delle più efficienti Armate europee. Le novità che si vogliono introdurre con la riforma sono numerose. Dovrebbe cominciare a diventare operativa a partire "dal 1° gennaio 1995, se passerà l'esame del Parlamento. Innanzittutto'gli effettivi verranno ridotti di un terzo e passeranno da 600 a 400 mila. Per un confronto può essere utile sapere che la Germania si appresta a ridurre la Bundeswehr a 370 mila soldati e l'Austria, che è grande il doppio della Svizzera e che confina con Paesi beh più problematici, ridurrà il proprio esercito a 120 mila unità. Diminuirà inoltre la durata complessiva del servizio militare, che passerà da 331 a 300 giorni: la scuola reclute avrà una durata di 15 e non più di 17 settimane; i corsi di ripetizione, di 19 giorni, avranno una cadenza biennale e dureranno fino ai 42 anni di età (finora 50 anni). Il rigido regolamento di servizio dovrà poi tener conto dei cambiamenti avvenuti nella società. Però, ha voluto precisare lo stesso Kaspar Villiger, egli non ha chiesto al responsabile della formazione militare «di fare dell'Armata un Club Mediterranée». Come spiega il documento, quello svizzero continuerà ad essere un esercito di milizia: «Il principio della milizia consente in particolare di beneficiare della formazione civile e dell'esperienza di tutti i cittadini tenuti agli obblighi militari». Ma le novità maggiori riguardano la futura posizione dell'Armata elvetica nel contesto inter¬ nazionale. Pur se qualche anno fa il popolo svizzero aveva rifiutato in una votazione, a schiacciante maggioranza, di chiedere l'adesione all'Orni, ora il governo vuole creare un contingente di 600 Caschi blu da impiegare in missioni di pace. Kaspar Villiger ha pure dichiarato apertamente che la Svizzera non può più escludere la partecipazione a un futuro sistema di difesa europeo e neppure un «eventuale avvicinamento alla Nato nei prossimi 25 anni», anche se ritiene «inopportuna» un'entrata nell'Allenza. Uno dei perni centrali - e più contestati - della riforma è rappresentato dalla difesa aerea, che, secondo gli esperti militari e il governo, può essere garantita in modo efficace solo con l'acquisto di 34 caccia F/A-18, di fabbricazione Usa. La spesa sarebbe di 3,5 miliardi di franchi (pari a circa 3000 miliardi di lire), il che rappresenta la maggiore com¬ messa militare mai fatta dalla Svizzera. Il capo di stato maggiore, Heinz Hàsler, ha addirittura minacciato, se nei prossimi mesi il Parlamento non dovesse autorizzare la relativa spesa: «Dovremmo in tal caso rivedere la nostra concezione di neutralità, poiché sarebbe forse necessario rivolgersi ad altri per la protezione del nostro spazio aereo». In pratica tutti i partiti di centro-destra hanno accolto positivamente il progetto di riforma, non però la sinistra, i partiti ecologisti e in particolare il partito socialista (pss), anche se quest'ultimo fa parte del governo. Secondo il pss un piccolo Paese come la Svizzera non può certo proteggere il proprio spazio aereo con i caccia americani. L'intero «Concetto direttivo» sarebbe «un documento pubblicitario mal riuscito a favore dell'acquisto dei 34 F/A-18». Raniero Fratini

Persone citate: Heinz Hàsler, Kaspar Villiger, Raniero Fratini, Villiger

Luoghi citati: Austria, Germania, Svizzera, Usa