Se la giuria popolare decide con il cuore di Furio Colombo

Se la giuria popolare decide con il cuore IN AMERICA Se la giuria popolare decide con il cuore L. NEW YORK ' AMEBICA è fiera delle sue istituzioni e per celebrarle cerca continuamente la verifica democratica. «Governo del popolo, con il popolo, per il popolo» vi dicono quasi automaticamente per definire il cuore del sistema. Uno degli strumenti fondamentali della democrazia americana è la giuria popolare. Funziona nell'istruttoria (il Grand Jury), in tutti i gradi del processo, fino alla decisione finale sulla vita o la morte dell'imputato. Come è noto i giudici che presiedono i processi - quei processi aperti a ogni evidenza, discussione, prova o interrogatorio incrociato, che vediamo in televisione - sono di nomina politica. Sono scelti, a seconda del grado e del tipo di tribunale, da autorità locali o dal Presidente degli Stati Uniti. Essi contano molto, nel guidare il processo-spettacolo che è tipico della tradizione americana. Ma il centro del processo è la giuria. La giuria è composta di cittadini «chiamati» come per un servizio militare (tutti, in base all'età e salvo l'esonero di un certificato medico). Decide sulla descrizione di un fatto, sulla credibilità di un te- ste, sul rapporto tra il fatto e la legge, sul carattere di ciascun protagonista e comparsa, dal poliziotto alla pubblica accusa, dal difensore all'imputato. Diranno i lettori che in tutti i Paesi democratici c'è la giuria popolare. Giusto, ma c'è una differenza. Negli Stati Uniti il giudice cerca di influenzare la decisione con la sua esperienza e la sua cultura. Ma non partecipa alla decisione, non siede con la giuria, ne attende il verdetto come tutti gli altri. Ecco perché la sua nomina politica non contraddice il carattere democratico del processo. Il giudice è un tecnico del procedimento giudiziario, come l'accusa e la difesa. Tutti si rimettono nelle mani della giuria. La giuria, vi direbbe qualunque americano, «siamo noi», gente comune che decide della vita e delle azioni di altra gente comune. Nella sua grandiosità questo modo di giudicare ha un suo ca¬ polinea, che diventa più visibile nei casi drammaticamente pubblicizzati. Per esempio, è dubbio che un tribunale di giuristi avrebbe condannato il pugile Tyson, in mancanza di ogni possibile prova. Per la giuria popolare - padri, madri e sorelle l'età, la probabile inesperienza, la sproporzionata fragilità fisica dell'accusatrice hanno avuto un valore dominante. La giuria di Tyson ha deciso, come dire, col cuore. Il cuore è certo un dato della democrazia. E' anche - come si vede - un terminale per la giustizia. Questo argomento non smuoverebbe alcun americano, giurista e non giurista. Meglio il giudizio dei «pari» che quello dei tecnici, vi direbbero. Ma quando una giuria deve dare, utilizzando l'esperienza comune, un giudizio tecnico, anzi medico e psichiatrico? E' il caso della giuria popolare di Milwaukee a cui il presidente del tribunale ha presentato Jef- frey Dahmer, reo confesso di almeno quindici omicidi compiuti nelle circostanze più paurose e ha posto la domanda: «Quest'uomo è pazzo?». Ecco un caso in cui la democrazia viene spinta ai suoi limiti estremi. Meccanici, casalinghe, impiegati, venditori porta a porta devono ascoltare gli interrogatori, assistere alla deposizione dei medici, tentare di restare impassibili mentre ciascun delitto viene descritto nei dettagli. Poi, senza altro titolo che quello di essere «la coscienza comune», si ritirano e decidono. Conoscono naturalmente l'alternativa. Se dico che è pazzo, Dahmer sfugge alla pena. Il bisogno popolare di punire ha avuto il sopravvento su ogni considerazione scientifica. Poiché è impossibile che l'assassino di Milwaukee non sia pazzo, adesso giornali e tv americane si stanno interrogando sui limiti della giurìa popolare. In eventi come questi «il sistema migliore che si conosca» svela un problema. Bisogna fermarsi dove si ferma il sentimento comune. Si intravede un posto di blocco. Dove c'è un posto di blocco, c'è un perìcolo. Furio Colombo

Persone citate: Dahmer

Luoghi citati: Milwaukee, New York, Stati Uniti