Frutta il pericolo arriva dai Tropici

Frutta, il pericolo arriva dai Tropici Peggiora la bilancia commerciale Frutta, il pericolo arriva dai Tropici Le importazioni stanno aumentando Segnali positivi solo dagli agrumi MILANO DAL NOSTRO INVIATO Sul banco degli imputati c'è la voglia di frutta tropicale. E quel desiderio, sempre più irresistibile, di consumare le fragole a dicembre e le arance d'agosto. La sentenza che arriva da Milano e che ha come giudice la bilancia commerciale è di condanna. Condanna ad una tentazione che sta erodendo i nostri conti con l'estero e sta minando uno dei settori forti dell'agricoltura made in Italy. Sentenza (e allarme) arrivano da Milano. L'occasione: il varo della nona edizione di Macfrut, la rassegna di attrezzature e macchinari dedicata all'ortofrutticoltura che si terrà a Cesena dal 7 al 10 maggio. Macfrut non sarà l'unico appuntamento della Fiera di Cesena: quest'anno tornano Trans World, il secondo salone del Trasporto agroalimentare e Agro Bio Frut, la quarta rassegna dell'agricoltura «pulita», che utilizza metodologie avanzate per un minor impiego di pesticidi. Ma torniamo all'allarme frutta. Il punto di partenza sono quei venticinquemila miliardi di fatturato, il milione di aziende che formano il «pianeta ortofrutticoltura», che rimane uno dei principali sostegni alla nostra bilancia dei pagamenti. «Eppure - è stato detto a Milano - lo scorso anno il saldo fra import ed export ortofrutticolo si è eroso del 3,57 per cento, passando dai 1539 miliardi del '90 ai 1484 dello scorso anno». Abbiamo esportato ortofrutta per 3587 miliardi (più 12,9 per cento), ma ne abbiamo importato per 2102 miliardi ( + 28,38%). I motivi? Innanzitutto la destagionalizzazione del consumo, che ha portato in Italia larga parte di quei 4 milioni 200 mila quintali di frutta fresca ( + 36,15 per cento sul '90), degli oltre 9 milioni e 360 mila quintali di ortaggi freschi (+29,48). A Milano è stato messo sotto processo anche quel gusto «tutto italiano» di voler portare sulle tavole frutta tropicale: l'import è arrivato a 6 milioni 766 mila quintali (+37,36 per cento). Gli unici squarci di luce arrivano dagli agrumi: l'import ha subito una battuta d'arresto, mentre l'export ha avuto una ripresina. II mondo dell'ortofutta, finito il processo, ha recitato anche il mea culpa. Cioè di non sapersi muovere adeguatamente sul mercato. Ha detto Domenico ScarpeUini, presidente di Agri Cesena: «Un esempio su tutti: appena il 30 per cento della nostra produzione viene confezionata, confermando che siamo ottimi coltivatori in varietà e specie ma siamo venditori scadenti o, almeno, con grosse difficoltà a confrontarci con le novità richieste dai mercati». Luigi Stigliano

Persone citate: Domenico Scarpeuini, Trans World

Luoghi citati: Cesena, Italia, Milano