Europa sì, Europa no? I maltesi alle urne di E. St.

Europa sì, Europa no? I maltesi alle urne LA VALLETTA Elezioni-brivido per il premier Adami: basteranno novemila voti per far cadere il governo Europa sì, Europa no? I maltesi alle urne Confronto tra nazionalisti e laboristi sull'adesione alla Cee LA VALLETTA. Una Malta europea, membro della Cee, oppure una Malta neutrale, ponte tra Vecchio Continente e Africa? Tra questi due progetti - l'uno dei nazionalisti di Eddie Fenech Adami e l'altro dei laboristi di Misfud Bonnici - sono chiamati a decidere i 260 mila elettori di questa isola-nazione del Mediterraneo che ieri sono andati alle urne. L'affluenza è insolitamente alta, al punto che ci sono file lunghissime davanti ai seggi. Gli osservatori prevedono un'affluenza di oltre il 90 per cento. Il distacco tra i nazionalisti (al governo) e i laboristi (all'opposizione) è minimo e a decidere la vittoria - che assicura il controllo dell'intero sistema di potere nell'isola - sarà, secondo gli analisti, «una manciata di voti». D'altra parte, sono minime le chances del terzo partito entrato in lizza, quello dei verdi di «Alternativa democratica», fondato due anni fa da Wentwu Mintoff, nipote dello storico leader laborista Dom Mintoff. Si presenta con 10 slogan: «La voce di quelli che non hanno voce». La campagna elettorale per 11 rinnovo dei 65 seggi del Parlamento si è conclusa giovedì scorso senza incidenti. Nazionalisti e laboristi si sono dati battaglia su numerosi temi di politica interna. I primi hanno difeso l'operato del governo negli ultimi cinque anni, citando la relativa prosperità conquistata dai maltesi (un reddito prò capite di seimila dollari l'anno), i numerosi progetti di sviluppo varati e la rispettabilità internazionale del Paese, elementi che - secondo il premier Adami dovrebbero consentire entro qualche anno l'ingresso di Malta nella Comunità econo¬ mica europea (a cui ha fatto domanda di adesione nel luglio del 1990). «Siamo sulla buona strada, ma la nuova Europa è ormai alle porte e noi vogliamo entrare a far parte di quell'Europa», ha ripetuto il premier. «Non abbiamo nessuna intenzione di restare ai margini». L'opposizione laborista, invece, ha criticato lo sperpero di denaro pubblico e la crescita del deficit dello Stato, ha lanciato accuse di corruzione alla pubblica amministrazione e, soprattutto, ha promesso agli elettori una più decisa lotta alla criminalità. I laboristi - che sotto la leadership di Dom Mintoff negli Anni Sessanta e Settanta guidarono il Paese attraverso momenti critici, come quello della chiusura della base navale britannica e quello del riavvicinamento alla Libia - sono contrari all'ingresso di Malta nella Cee. Bonnici auspica «rapporti più stretti con l'Europa», verso la quale si indirizzano già il 65 per cento di traffici commerciali, ma rivendica «la completa indipendenza» dell'isola, in cui nell'89 Bush e Gorbaciov si incontrarono per il summit che pose fine alla Guerra Fredda. «Il primo ministro ha detto che aderire alla Cee è una decisione politica più ancora che economica», hanno osservato i laboristi. «Pensiamo che sia un modo di vedere le cose da romantici. E la Cee non è certo roba da romantici. Ragiona solo in termini di monete e di profitti». I sondaggi danno i nazionalisti favoriti, ma sarebbe sufficiente una minima variazione - novemila voti su 260 mila per ribaltare la situazione e far cadere il governo, in carica dal 1987. [e. st.]

Persone citate: Adami, Bonnici, Bush, Dom Mintoff, Eddie Fenech Adami, Gorbaciov, Misfud Bonnici, Wentwu Mintoff