Libano e Siria fermano le katiusce di E. St.

Libano e Siria fermano le katiusce MEDIO ORIENTE U «New York Times»: il piano israeliano per uccidere Mussawi era pronto da mesi Libano e Siria fermano le katiusce Ultimmumaiìeaderi^szbolìah: ritirate te milizie BEIRUT. Sono cessati i bombardamenti degli sciiti del Libano del Sud contro Israele. I vertici delle forze armate libanesi e siriane hanno intimato ai guerriglieri di Amai e Hezbollah di ritirarsi dalle regioni meridionali sotto il controllo dell'esercito e di sospendere gli attacchi contro 10 Stato ebraico e la «zona di sicurezza». L'ultimatum è stato lanciato ieri pomeriggio - dopo un lancio di razzi e un bombardamento israeliano - nel corso di una riunione del Consiglio superiore della Difesa a Sidone. Secondo fonti militari libanesi, il provvedimento include i villaggi di Kafra e Yater, teatro, giovedì scorso, dell'operazione militare israeliana contro Hezbollah. Commentando quanto accaduto nei giorni scorsi, il premier di Beirut, Rashid Karame, ha nuovamente sottolineato che 11 suo governo non ha nulla a che fare con gli attacchi delle milizie contro il territorio israeliano. Un avvertimento agli uomini di Hezbollah e Amai è venuto anche da Gerusalemme, dove il generale Yitzhak Mordechai, co- mandante delle truppe di stanza nella regione settentrionale, ha dichiarato che i guerriglieri «dovrebbero ascoltare i lamenti degli sciiti che hanno perso la casa e comprendere che la forza di difesa israeliana ha utilizzato soltanto una piccola parte della sua potenzialità». Ma dagli sciiti sono arrivate nuove minacce: parlando dell'assassinio di Abbas Mussawi, leader degli hezbollah filo-iraniani nel Sud del Libano, un alto esponente sciita ha detto ieri che il raid israeliano ha congelato la mediazione dell'Orni per lo scambio degli ostaggi. La morte dello sceicco «rende quasi impossibile avere contatti con Israele, persino indiretti», ha sottolineato Ahmad Taleb. L'uccisione di Mussawi sta sollevando non poche polemiche: secondo il «New York Times», che ha citato fonti israeliane anonime, il governo di Tel Aviv era pronto da mesi a uccidere il leader sciita, ma fino a domenica non è passato all'azione per non compromettere le trattative dell'Orni per il rilascio degli ostaggi occidentali. «La decisione di assassinare Mussawi era già stata approvata da una cerchia ristretta di ministri, quando tre soldati israeliani sono stati uccisi l'altro sabato da un commando palestinese», ha scritto il giornale. Dopo il rilasciò dell'ultimo ostaggio Usa, Terry Anderson, a dicembre, il fallimento della mediazione Orni sugli altri ostaggi e la ripresa degli scontri nella «zona di sicurezza», Israele ha deciso di colpire. Continuano, intanto, i negoziati di pace per il Medio Oriente: le delegazioni giordana e palestinese sono partite ieri per Washington. [e. st.]

Persone citate: Abbas Mussawi, Ahmad Taleb, Mussawi, Rashid Karame, Terry Anderson, Yitzhak Mordechai