Rossini che la festa cominci

Rossini, che la festa cominci Le celebrazioni ufficiali aperte a Ferrara con «Il viaggio a Reims» Rossini, che la festa cominci L'ultima opera del pesarese nella storica versione Abbado-Ronconi-Aulenti Colpo di scena nel finale: Domingo figurante di prestigio come Carlo X FERRARA. Accoglienza trionfale a Ferrara per la prima del «Viaggio a Reims» di Gioachino Rossini che ha aperto le manifestazioni per il bicentenario della nascita del grande musicista pesarese con la partecipazione, a sorpresa, di Placido Domingo. Il Teatro Comunale al gran completo era disseminato di tante belle presenze, compresi i ministri Tognoli e Scotti. Spettacolo perfetto, sotto la regia del maestro Claudio Abbado alla direzione della Chamber Orchestra of Europe, con un colpo di scena assolutamente fuori copione nel finale: la presenza di Placido Domingo, figurante di lusso che non canta, nel ruolo «carneo» del re Carlo X. Un cast di prim'ordine, ben assortito, ha rappresentato l'ultima opera di Rossini, composta per 14 voci soliste: Cecilia Gasdia, Lucia Valentini Terrani, Ruggero Raimondi, Leila Cuberli, Enzo Darà, Lucio Gallo, William Matteuzzi, Cheryl Studer, Frank Lopardo, Goran Simic, Gabriele Sima, Dalia Schachter, Paolo Pellegrini, Ezio Pirovano e il coro del Teatro La Fenice di Venezia (è stato proprio il maestro Abbado ad inserire un coro la cui partitura è stata ritrovata soltanto di recente). La regia di Luca Ronconi è stata ripresa da Ugo Tessitore; le scene e i costumi erano di Gae Aulenti. Un cast ed un allestimento, dunque, di prim'ordine per quella «cantata scenica» che Rossini compose nel 1825 in occasione dell'incoronazione del re Carlo X e che proprio all'essere stata ritenuta dai suoi contemporanei un'opera d'occasione deve in massima parte lo strano destino che l'ha vista scomparire dalle scene musicali. Il soggetto, che vede in scena 18 personaggi, narra di una compagnia cosmopolita che soggiorna a Plombières, all'albergo del Giglio d'oro e che si prepara a raggiungere Reims per assistere all'incoronazione del re Carlo X. Il viaggio non avrà luogo, ma ciò non impedirà al gruppo di festeggiare l'evento. Tutti si chiedevano perché, per la rappresentazione dell'opera, fosse stata scelta la città di Ferrara. Da un paio d'an¬ ni, nel capoluogo estense le iniziative musicali vengono curate da «Ferrara Musica», ente diretto da Mauro Meli e dalla figlia del maestro Abbado, Alessandra e promosso dal Comune, dalla Regione Emilia-Romagna e da importanti sponsor privati attraverso i quali è stato reperito il miliardo e 300 milioni necessario. Rossini, in gioventù, ha avuto un interessante rapporto con la città di Ferrara, dove aveva una zia paterna sposata Baccarini. Qui fondò, assieme al violinista ferrarese Gaetano Zocca, l'Accademia filarmonico-drammatica e scrisse appositamente per il Teatro Comunale «Il Ciro in Babilonia» e il finale tragico del «Tancredi», oltre a una cantata tuttora sconosciuta. Un pubblico letteralmente in delirio ha tributato il giusto riconoscimento a quest'opera riallestita in epoca contemporanea nel 1984 al Rossini Opera Festival di Pesaro. Le repliche proseguiranno oggi, il 24 e 26 febbraio. Maurizio Barbieri

Luoghi citati: Babilonia, Emilia, Ferrara, Pesaro, Romagna, Venezia