Giallo internazionale per iI jumbo del colera

Giallo internazionale per il jumbo del colera USA Polemica rovente fra Buenos Aires e Lima: «Il contagio è avvenuto durante lo scalo in Perù» Giallo internazionale per il jumbo del colera Un morto e trenta ammalati dopo l'arrivo del jet a Los Angeles LOS ANGELES. Un aereo di linea partito da Buenos Aires è atterrato a Los Angeles con quattro passeggeri ammalati di colera dopo uno scalo a Lima; ieri sera il numero dei malati era salito a una trentina e fra loro c'era già stato un morto. L'episodio ha creato una psicosi da colera in Argentina, in Perù e in California e ha dato il via a una serie di recriminazioni sull'origine del contagio. Il volo incriminato è quello delle «Aerolineas argentinas» partito il 14 febbraio scorso. Secondo le ultime notizie, i casi di colera, sicuri o probabili, scoperti negli Stati Uniti sono 30: a 29 passeggeri si è aggiunto un impiegato del servizio di terra di Los Angeles. Un altro passeggero, l'argentino Anibal Cufré, di 71 anni, è morto dopo poche ore di agonia. La sua scomparsa ha avuto un grande impatto emotivo in Argentina perché era stato un grande animatore della radio nazionale oltre che organizzatore di eventi musicali e folkloristici. Quando già i malati accertati erano sette, le autorità californiane si sono adoperate per rintracciare i circa 340 passeggeri del volo; altri 23 si sono fatti vivi denunciando disturbi intestinali, benché non sia certo che per tutti la prognosi sia proprio colera. Le autorità argentine hanno promesso inchieste approfondite sulla vicenda, e un rafforzamento di tutti i possibili controlli, ma sostengono, appoggiandosi anche su quello che sarebbe il punto di vista dei responsabili di Los Angeles, che il vibrione non è partito da Buenos Aires, ma si è introdotto sul Boeing 747 a Lima, la città sudamericana più colpita dal colera. Qui, durante lo scalo, i passeggeri sono scesi e sono stati caricati pasti e acqua. La compagnia di bandiera ar¬ gentina ha annunciato ieri la sospensione dei voli e degli scali a Lima fino a quando non sarà stata chiarita l'origine del contagio. L'Aerolineas argentinas - il cui principale azionista è l'Iberia - ha diffuso un comunicato in cui annuncia che due squadre di tecnici e medici sono stati inviati a Lima e Los Angeles con l'incarico di compiere le perizie necessarie. Come è naturale, l'impresa peruviana che ha fornito la cena a Lima, la «Docampo», assicura che non sono stati i suoi vassoi a provocare il colera. L'impresa sostiene che i suoi controlli sono severissimi e che mai si sono verificati casi del genere in altre compagnie da essa servite. Il direttore dell'ufficio sanitario dell'aeroporto Jorge Chevez di Lima, Carlos Samame, ha dichiarato che la sera del 14 febbraio furono riforniti di cibo e acqua sei aerei, con un totale di circa 1.500 oc¬ cupanti, che gli alimenti furono controllati e che in nessun volo si sono avuti problemi, se non in quello argentino. Il colera arrivato a Los Angeles, ha concluso, non partiva da Lima. Ma in qualche modo il vibrione è entrato. I residui di cibo e acqua del volo in questione sono stati distrutti da vari giorni, prima che si manifestassero i casi di colera, e quindi un'analisi è impossibile. Il rifornimento alimentare a Lima, sospeso l'anno scorso, era stato ristabilito in ottobre, dopo che era stato accertato che venivano prese tutte le precauzioni necessarie. In Argentina sono stati finora registrati 191 casi di colera, con undici morti. I malati sono tutti, tranne tre, concentrati nella provincia di Salta, al confine con la Bolivia. Nel mondo quest'anno sono stati registrati 8143 nuovi casi, di cui 7849 in Sud America.[Ansa-AdnKronos]

Persone citate: Carlos Samame, Jorge Chevez