Bufera sugli immigrati
Bufera sugli immigrati E Martelli: la mia legge non è superata, anche con i delinquenti italiani c'è un giro di vite Bufera sugli immigrati Bossi: ora anche ilpsi è con noi ROMA DALLA REDAZIONE La decisione del governo di dare una svolta al sistema delle espulsioni di extracomunitari, annunciata due giorni fa dal ministro dell'Immigrazione, la socialista Margherita Boniver, ha scatenato un diluvio di reazioni nel mondo politico. Da una parte della barricata si sentono le critiche di Verdi, Rifondaziorie comunista e pds, che lamentano la strada «poliziesca» imboccata dal governo. Dall'altra c'è chi grida al miracolo, dopo aver chiesto per anni misure più restrittive: i repubblicani, ad esempio, con Bossi e i missini. Giorgio La Malfa, che ha criticato a lungo la legge, canta vittoria. «Ma sono provvedimenti tardivi - dice il segretario del pri - forse dettati dal panico elettorale. Noi votammo contro il decreto Martelli perché contrari alla sanatoria e perché non prevedeva norme rigide di espulsione. Ora si cambiano le regole a un anno e mezzo di distanza, quando è ovvio il ridicolo della politica italiana sull'immigrazione». E il deputato Guglielmo Castagneti arriva a chiedere le dimissioni di Martelli. Si scatena anche Umberto Bossi. Ecco il leader della Lega lombarda: «Alle nostre obiezioni, i partiti del Palazzo gri- darono al "razzismo". Specie il psi. Adesso è la socialista Boniver che chiede di rivedere sosstanzialmente la legge, rivelatasi un arnese del tutto inadegato». Il suo è un grido di vittoria: «Sembra che il Palazzo, confermando la sua arrogante demagogia, pentito, cerchi di chiudere la stalla dopo che i buoi sono fuggiti». E sulla stessa lunghezza d'onda si trova anche il msi. Ma il socialista Claudio Martelli, padre della legge, vicepresidente del Consiglio e ministro di Grazia e Giustizia, taglia corto: «Non ci sono né ripensamenti, né stravolgi¬ menti, né tantomeno cedimenti alla demagogia elettorale delle Leghe e del pri. Come si sono adottati provvedimenti più restrittivi verso i delinquenti italiani, è giusto fare altrettanto verso gli immigrati che delinquono». Il governo ha dunque deciso di estendere «l'applicazione della legge, che già prevede l'espulsione immediata per reati di droga, di traffico d'armi e per ragioni di ordine pubblico anche ai casi di rapina, sequestri di persona e di violenza sui minori». Conclusione seccata di Martelli: «Questa è la sostanza. Il resto è rumore e propaganda». Con lui, a far quadrato, restano liberali e socialdemocratici. Antonio Patuelli, pli: «E' una scelta giusta e opportuna, sollecitata anche da noi liberali. E' pretestuosa e preconcetta la polemica repubblicana contro questo nuovo decreto». E Filippo Caria, socialdemocratico: «Ben vengano le modifiche proposte, che renderanno più severe e tempestive le espulsioni». Si confermano paladini della legge, invece le sinistre e i cattolici. Il de Flaminio Piccoli non nasconde la sua amarezza. E ha parole dure verso chi ha deciso le modifiche. «L'annuncio di questo giro di vite - sostiene - mi ha pare una di quelle azioni che si fanno su dei poveri disgraziati per dimostrare forza e decisione nel momento in cui si va verso le elezioni». Elezioni, ecco la parola magica che fiorisce in ogni discorso politico. Critico il pds: «Che ci fosse la necessità di rivedere la legge è più che noto. Che lo si faccia solo ora, in coincidenza con il clima elettorale, ci lascia alquanto perplessi e dubbiosi». Durissima Rifondazione comunista: «E' una manovra elettorale, il governo scavalca a destra le Leghe». Deluso anche il Verde Franco Russo: «E' una marcia indietro, si diano piuttosto i diritti di voto agli immigrati». Il ministro Margherita Boniver Sopra: Claudio Martelli «Non ci sono cedimenti alla demagogia elettorale di Bossi e La Malfa»
Luoghi citati: Roma
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