Bocca riabilitato dopo diciannove anni di Pierluigi BattistaRenzo Foa

Bocca riabilitato dopo diciannove anni STORICA Lunedì e martedì in regalo ai lettori il libro sul «Migliore» che nel 1973 venne stroncato dal quotidiano delle Botteghe Oscure Bocca riabilitato dopo diciannove anni Sull'Unità la biografia di Togliatti messa al bando dal pei ROMA ECITA il mea culpa l'Unità. Nel 1973, quando era devoto organo del pei, trattò la biografia di Togliatti scritta da Giorgio Bocca con la stessa ferocia che si usa verso l'infedele che viene a profanare un santuario. Passano diciannove_anni, ed ecco che in piena offensiva antitogliattiana il giornale si accinge a regalare ai suoi lettori proprio quell'opera di Bocca che allora fu stroncata senza indugio. Grande sorpresa per chi lunedì e martedì troverà allegato al giornale del pds quelle che un tempo vennero esorcizzate come 753 pagine maledette. E un torrente di autocritiche, proprio sulle colonne dell' Unità, da parte dei dirigenti comunisti che nel '73 lapidarono il giornalista che aveva osato scrivere la prima biografia non autorizzata del Migliore. Ugo Pecchioli, capogruppo dei senatori pds: «Nel '73 sbagliammo a dare un giudizio severamente negativo». Luciano Lama: «Col passare del tempo mi sono convinto che il volume di Bocca ha contribuito all'approfondimento storico di una figura come Togliatti». Giuseppe Chiarente, presidente della Commissione di garanzia di Botteghe Oscure: «Ho sempre trovato quella di Bocca un'opera interessante». Giglia Tedesco: «Era un libro controcorrente, di un estremo rigore». Emanuele Macaluso, riformista togliattiano: «Il libro di Bocca non è mica la Bibbia, ma un serio contributo alla ricerca». Paolo Bufalini: «E' un libro intelligente che si legge con grande interesse». Per Giorgio Bocca è il grande trionfo se solo si pensa che nemmeno vent'anni fa Giancarlo Pajetta così bollò il volume pubblicato da Laterza: «Bocca dimostra come si possono scrivere 750 pagine e farle stampare l'una dietro l'altra senza riuscire a farne venir fuori un libro». Ora, suona per Bocca l'ora della rivincita: quel libro piace al pds. Ma nel coro delle auto critiche si distinguono due voci dissonanti. Dimessa quella del senatore Luciano Barca: «Non vedo la necessità e l'utilità di questa ripubblicazione da parte dell' Unità»; anche se, prosegue polemicamente Barca, «ho certo apprezzato che in questi giorni Bocca sia stato anche più sere no di alcuni esponenti del partito». Risentita quella di Luciano Gruppi, l'intellettuale (definito allora da Lucio Magri «il sacrestano della storia sacra») cui nel '73 fu affidato l'incarico di demolire il libro di Bocca con un articolo sull'Unità dall'eloquente titolo: «Quando il "biografo" ignora la storia». Refrattario ad ogni revisione, ancora oggi Gruppi afferma «di aver appreso con stupore ed anche, ad essere sincero, con una certa indignazione, della decisione dell'Unità». Gruppi non demorde: «Mi auguro che Bocca abbia per lo meno corretto i numerosi errori di fatto che erano presenti nel suo libro». Altrimenti, lo stesso Gruppi si troverà costretto ad «inviare una lettera in cui correggerò non i giudizi politici, sempre opinabili, ma gli errori di fatto». «Con i fatti, con la storia del movimento operaio, Bocca ha poca familiarità», scrisse Gruppi nella sua recensione-stroncatura. E l'esorcismo continuava così: «Bocca fa tenere il rapporto alla IV Conferenza del Partito a Giorgio Amendola - ciò gli serve per certi suoi ragionamenti mentre il rapporto fu tenuto da Togliatti»; «ritiene che l'intervento di Togliatti al Comitato centrale del giugno 1956 sia stato pubblicato da Rinascita solo dopo la sua morte» e invece non è vero. E via con la pignola elencazione di quelli che Gruppi definiva «altri trucchetti» malignamente allestiti dall'infedele: testimonianze accorciate, «inconsistenza» dell'«apparato delle citazioni» e dei «riferimenti alle fonti», date e circostanze ritoccate con sapiente malizia. E tutto, deplorava Gruppi, con l'obiettivo di «ridimensionare Togliatti, cioè di colpire, ancora una volta, il pei». Il pei non c'è più e al suo posto c'è il pds. Non risuoneranno più anatemi come quelli sca gliati a quel tempo da Davide Lajolo, che giudicava il libro di Bocca come «un'aneddotica che servirà a chi ama le barzellette anticomuniste e non la verità». Tutto è cambiato, tanto da far commentare a Ugo Pecchioli «Dopo gli indecenti trucchi del la lettera di Togliatti, un libro come quello di Bocca serve a ricondurre a serietà la riflessione critica su un grande personaggio della storia». «Mancano all'autore la visione politica, il senso storico, la cultura neces saria e anche i ferri del mestie re», tuonava nel '73 Luciano Gruppi. Perciò l'Unità si rifiutò allora persino di pubblicare la pubblicità a pagamento della Laterza. Oggi, di quel libro, l'Unità di venta addirittura l'editore. Pierluigi Battista Ma c'è ancora chi tuona Gruppi: spero che l'autore abbia corretto gli errori I Nella foto a sinistra: il giornalista Giorgio Bocca : autore della biografia su Palmiro Togliatti stroncata nel 73 dalle pagine dell'Unità A destra: Togliatti e Renzo Foa, direttore dell'Unità

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