TUTTE LE LEGGI CHE RESTANO NEL CASSETTO di Roberto Martinelli

TUTTE LE LEGGI CHE RESTANO NEL CASSETTO TUTTE LE LEGGI CHE RESTANO NEL CASSETTO Aparole nessuno vuole mollare. Il Quirinale sostiene che un Parlamento sciolto non può approvare leggi alle quali il Capo dello Stato ha rifiutato la promulgazione. Palazzo Chigi è convinto che il Parlamento, fino a quando non saranno convocate le nuove Camere, ha il diritto-dovere di pronunciarsi. I capigruppo di Montecitorio hanno deciso a maggioranza di convocarsi e dare fuoco, a partire da oggi, alle polveri di un conflitto che lascerà di sale i più fantasiosi esperti di diritto costituzionale. Mai contrapposizione era stata più rigida e mai si era corso il rischio di dover chiamare in causa la Consulta a far da arbitro tra Presidente della Repubblica e due poteri dello Stato: esecutivo e legislativo. Cossiga ha detto che nel cassetto ha ancora quaranta leggi da firmare che potrebbero fare la fine di quelle dell'obiezione di coscienza e dell'amianto respinte al mittente con motivazioni diverse. Non è vero. Sono soltanto tredici le leggi che il Presidente deve ancora promulgare e che in teoria potrebbe rimandare in Parlamento. E' vero però che fanno parte di un pacchetto di 121 provvedimenti legislativi che il Parlamento ha approvato in tutta fretta durante l'agonia che ha preceduto lo scioglimento delle Camere. Centoventuno leggi in 23 giorni (dal 7 gennaio al 2 febbraio) costituiscono una performance di tutto rispetto. Un record difficile da battere è invece l'esposizione di spesa che leggi e decreti legge (i 16 approvati dal governo nello stesso periodo) hanno determinato per i prossimi tre anni: i conti li ha fatti il ministro del Tesoro. La cifra complessiva sfiora i 98 mila miliardi. Per il Roberto Martinelli CONTINUA A PAGINA 2 PRIMA COLONNA

Persone citate: Cossiga