Nello sport si muore d'incuria di Oreste Del Buono

Nello sport si muore d'incuria RISPONDE O.d.B. Nello sport si muore d'incuria Egregio signore, sono un ex calciatore, e colgo l'occasione in seguito al continuo ripetersi di casi mortali sui campi sportivi nelle varie discipline di chiedere al ministero dello Sport se esistano consultori federali di controllo per valutare l'idoneità di coloro che intendono praticare un'attività agonistica sportiva. Si parla di prevenzione onde evitare tali fenomeni, ma le morti improvvise continuano a mietere vittime con una frequenza che crea un certo allarme, e ciò a dimostrazione dell'esistenza di una inconcepibile ignoranza degli addetti... Eliseo Bedani, Milano GENTILE signor Bellani, credo che il ministero dello Sport non esista (ma non sono sicuro di nulla in questo Stato non di diritto, ma di confusione, di cui sono suddito, strapuntino e strame), che lo Sport sia considerato con il Turismo e lo Spettacolo in un ministero governato da un ex amato e rimpianto sindaco di Mila amato e rimpianto sindaco di Milano di nome Tognoli. A ogni modo, posso sempre pubblicare qualche parte della sua lettera, che mi pare originata da soddisfacenti sue esperienze nel passato: «Una prevenzione esiste, eccome, basterebbe riapplicare quella legge vigente prima della seconda guerra mondiale, che istituiva sotto l'egida della Figc centri speciali di commissioni incaricate di effettuare una serie di esami e controlli sulla funzionalità fisica di resistenza a sforzi che richiedono una potenzialità valida per dedicarsi allo sport attivo. Gli accertamenti venivano espletati su richiesta delle Società sportive, dalle sezioni di propaganda fino alle squadre di divisioni superiori, era d'obbligo che, prima di tesserare un aspirante atleta, dovevano fare domanda compilata con tutte le generalità e una fotografia, alla commissione medico sportiva presso la Figc, dopo di che l'interessato veniva convocato per sottoporsi a prove atletiche obbligatorie (a Milano era al campo Giuriati) a seconda dell'età...». La sua lettera, gentile signor Bellani, è molto circostanziata e, quindi, troppo lunga per l'esiguo spazio che ho a disposizione, ma non ritengo che oggi manchino disposizioni per la prevenzione, ritengo che sulla carta ce ne siano anche di più, attente e severe. Ma solo sulla car l diiii h i ta, purtroppo, come tutte le disposizioni che riguardano la sanità: il ministero della Sanità. Il guaio è che la gente muore d'incuria, d'insufficienza d'assistenza, sul campo di gioco o in uno spogliatoio come nell'anticamera di un pronto soccorso e nel proprio letto dove è stata respinta da una diagnosi sbagliata. Anche i morti degli stadi sono conseguenze dello stato di confusione. Oreste del Buono

Persone citate: Bellani, Tognoli

Luoghi citati: Milano