In trappola il ras dell'Aspromonte

In trappola il ras dell'Aspromonte Blitz nel rifugio di Vittorio Ierinò, i carabinieri si sono lanciati dall'elicottero In trappola il ras dell'Aspromonte Aveva sequestrato Roberta Ghiaini ROCCELLA IONICA. Lo hanno individuato ieri mattina, ma per entrare in azione hanno atteso il tardo pomeriggio, quando si sono messi alle spalle il sole calante. Così i «cacciatori» gli sono piombati addosso da un elicottero bloccandogli le braccia che stavano correndo verso la cintola dov'era infilata una «Beretta» calibro 9 col colpo in canna. Vittorio Ierinò, 38 anni, ha chiuso la sua carriera di bandito e di sequestratore, in Un canalone in montagna, a qualche chilometro dall'abitato di Gioiosa Ionica. «Bravo, capitano», ha detto il «ras dell'Aspromonte» rivolgendosi a Francesco Bonfiglio, l'ufficiale dei carabinieri che da due mesi gli si era messo alle calcagna. «Complimenti», ha ripetuto Ierinò che, docilmente, ha offerto i polsi alle manette. L'aguzzino di Roberta Ghidini, l'uomo messo in cima agli elenchi dei ricercati più pericolosi, è stato catturato, così, in un pomeriggio freddo, che ha concluso la lunga, partita a scacchi tra questo personaggio che stava scalando le gerarchie della criminalità calabrese dopo la conclusione della vicenda della studentessa bresciana ed i carabinieri. Roberta, il 15 novembre dello scorso anno, mentre alla guida della sua «Bmw» stava accompagnando i due fratellini à scuola, era stata rapita da un «commando» di banditi che l'avevano quindi trasferita a distanza di poche ore in Calabria. La ragazza, dopo il rilascio, ha spostato la data del «trasferimento» in Calabria di due giorni, cosa questa che se vera scagionerebbe un paio di elementi della banda, ma questa affermazione induce qualcuno a ritenere che sia frutto più delle pressioni psicologiche subite dalla giovane che dall'effettivo svolgimento dei fatti. Che dietro il rapimento ci fosse la banda Ierinò lo si era capito immediatamente quando, poche ore dopo il sequestro, in un'area di servizio di Badia al Pino era stato arrestato Salvatore Bava, legato a doppio filo con il capobanda. Ma il cerchio, stringen¬ dosi attorno allo zoccolo della banda non aveva potuto bloccare lui, che con il fratello Giuseppe, anch'egli latitante, veniva considerato il «cervello» dell'organizzazione. Poi, in un crescendo segnato anche dalle polemiche sul dispiegamento di forze ed intelligences per liberare Roberta Ghidini, Ierinò aveva cominciato a far giungere segnali sulla sua disponibilità a trattare, sulla spinta, avrebbero detto poi gli inquirenti, della situazione famigliare dell'uomo (ha un figlio in gravi condizioni per una rara forma di pancreatite). Contatti che ha instaurato inaugurando la strada del tele¬ fono cellulare, con il quale si metteva in contatto con l'allora capo della Mobile di Reggio Calabria, Vincenzo Speranza. Contatti frequenti, certo inusuali, ma alla fin fine proficui, se è vero che hanno portato il 14 dicembre alla liberazione, in una villetta di Roccella Ionica, della Ghidini da parte della polizia che seguì, passo passo, le «istruzioni» impartite via etere da Ierinò. Una soluzione nell'aria già da qualche giorno che ebbe momenti di spettacolarità, che videro Roberta Ghidini comparsa più che protagonista. Vittorio Ierinò nel liberare la ragazza ha fatto capire di aver voluto così alleggerire la sua po- sizione processuale, macchiata oltre che dall'ordinanza di custodia cautelare per il rapimento anche da un altro provvedimento relativo ad un traffico di droga con il Canada. Ierinò è stato immediatamente trasferito nella caserma di Roccella Ionica dei carabinieri dagli stessi «cacciatori», unità speciali da tempo dislocate in questa zona per stanare i latitanti. Interrogato dai carabinieri per un paio d'ore, Ierinò probabilmente già nei prossimi giorni sarà trasferito a Brescia per esser messo a disposizione della procura. Diego Minuti Vittorio Ierinò, arrestato ieri mattina, era il cervello della banda che rapi la giovane Roberta Ghidini

Luoghi citati: Badia, Brescia, Calabria, Canada, Gioiosa Ionica, Reggio Calabria, Roccella Ionica