Istanbul nel terrore Una bomba al giorno di E. St.

Istanbul nel terrore Una bomba al giorno Attentato alla Camera di Commercio Istanbul nel terrore Una bomba al giorno Pacco-esplosivo: un morto e 19 feriti Ritorna l'incubo dell'ultrasinistra ISTANBUL. Una bomba è esplosa ieri nell'edificio della Camera di commercio di Istanbul dove avrebbe dovuto parlare il ministro delle Finanze Sumer Orai, causando la morte di una donna e il ferimento di 19 persone (quattro sono in gravissime condizioni). Lo ha reso noto la polizia. L' esplosione è avvenuta alle 15,25 nell'ufficio del registro, mentre era in corso una riunione dell'assemblea della Camera. L'ordigno potrebbe essere stato lasciato da due sconosciuti in un pacco-regalo depositato in portineria. Quello di ieri è l'ultimo di una serie di attentati avvenuti nei giorni scorsi ad Ankara ed Istanbul. Il ministro degll'Interno turco, Ismet Sezgin, ha reso noto all'agenzia di stampa Anatolia che il bilancio dell'attentato contro la Camera di commercio di Istanbul è di un morto e 19 feriti. Sezgin ha detto che il ministro delle Finanze Orai è scampato all'attentato perché una riunione di governo gli aveva impedito di prendere l'aereo che lo avrebbe dovuto portare da Ankara a Istanbul. Per quanto riguarda la paternità dell'attentato, una telefonata anonima arrivata ad un quotidiano di Istanbul ha attribuito il gesto al partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) l'organizzazione filomarxista che ìu> scelto la via della lotta armata per arrivare alla realizzazione di uno stato curdo nella Turchia meridionale. Tuttavia, la polizia turca, che ha già arrestato alcune persone, continua a seguire anche la pista dell'organizzazione eversiva Dev Sol (sinistra rivoluzionaria), gruppo terroristico responsabile martedì scorso nella città di Bursa di un attentato costato la morte di due persone e il ferimento di altre cinque, tra cui il procuratore della repubblica Nural Ucurum. Lo scorso sei febbraio, il Dev Sol aveva assassinato ad Ankara il procuratore capo della corte di sicurezza turca, Yazar Gunaydin. L'attuale tentativo di destabilizzazione della Turchia si fa ancora più grave alla luce del nuovo ruolo internazionale assunto dal Paese dopo la guerra del Golfo. Uno stillicidio analogo di attentati da parte di gruppi estremisti di destra (i famigerati Lupi Grigi) e di sinistra portò nel settembre del 1980 all'ennesimo golpe dei generali che, guidati da Kenan Evren, misero il Paese sotto tutela. I generali dichiararono di voler rifondare la Repubblica. Passata una fase di repressione delle frange estreme, misero a punto una nuova Costituzione che rafforzava l'autorità dell'esecutivo e riduceva il pluralismo politico. Dopo tre anni di «riorganizzazione istituzionale», i militari permisero nuove elezioni. Sempre ieri, è arrivato in Turchia il presidente del partito democratico del Kurdistan (Pdk) dell'Iraq Mesut Barzani. Il leader curdo ha dichiarato che le prossime elezioni in programma il 3 aprile nel Kurdistan iracheno «colmeranno l'attuale vuoto politico e amministrativo nella regione». E' la prima volta che Barzani visita la Turchia, Paese con una forte minoranza curda e dove è in corso una lotta antigovernativa da parte del Pkk, il partito dei lavoratori curdi, estremista e contrario ai leader moderati come Barzani. [e. st.]

Persone citate: Barzani, Ismet Sezgin, Kenan Evren, Lupi Grigi, Mesut Barzani, Sezgin, Sumer Orai