«La Cage auxFolles» all'Alfieri con la regia di Saverio Marconi di Sergio Trombetta

IL VIZIETTO DELLA RANCIA MUSICAL IL VIZIETTO DELLA RANCIA «La Cage auxFolles» all'Alfieri con la regia di Saverio Marconi LA Cage aux Folles». Cioè una commedia di successo che diventa un film di successo che diventa un musical di Broadway anche lui famosissimo. E' il percorso complicato che sta alle spalle di questa «Cage aux Folles» che la Compagnia della Rancia di Saverio Marconi presenta dal 18 febbraio al primo marzo all'Alfieri (ore 20,45). E' davvero il caso di parlare, prima di tutto, di questa compagnia, piccolo miracolo ita- liano di teatro musicale. Si è sempre detto che il musical è un genere teatrale anglosassone che da noi non attecchisce. Gli eventi delle due ultime stagioni stanno lì a dimostrare il contrario. Non solo i nostri teatri sono presi d'assalto da compagnie straniere che presentano versioni finalmente di buon livello di musical emericani (da «Sophistycated Ladies» a «West Side Story») ma la Compagnia della Rancia si è assunta, positivamente il compito da diventare la Compagnia italiana di musical. Prima con «La piccola Bottega degli orrori», poi con «ChorusLine» (ancora in servizio: a Torino arriverà al Nuovo dal 4 all'8 marzo) ed ora con questa «Cage aux Folles», con la quale Marconi e i suoi imboccano la strada del grande musical tutto lustrini, piume, danze musice e comicità. Protagonista è una coppia gay: Albin e Georges proprietari di un locale notturno di Sint-Tropez specializzato in spettacoli di travestiti e che perciò si chiama «La Cage aux Folles», cioè la gabbia delle matte. Qui Albin, non più di primo pelo gioca a fare la gran soubrette con lussuosi costumi e circondata dal confacente corpo di ballo. Qui un giorno il fi¬ glio di Georges (un peccato eterosessuale di gioventù, il «vizietto» che dava il titolo al film) porta la fidanzata figlia di un politico ultraconservatore. Arrivano anche i parenti della fanciulla: cena di famiglia servita dallo sgangherato Jacob, servetta negra, «en travesti» anche lui si intende. Quindi cena degli equivoci con liti, scambi e finale felice che rappacifica tutti e fa trionfare l'amore e la tolleranza. I protagonisti sono Carlo Reali, Gianfranco Mari e Renato Scarpa. Da non perdere le «Cagelles» il corpo di ballo tutto formato da robusti maschi tranne due. E il gioco è questo: quali sono le fanciulle vere? Difficile da dire. Perché la coreografa Baayork Lee insieme a Marconi le ha scelte il più mascoline possibile per confodere di più le acque. Questa «Cage» è la versione italiana del musical americano che debuttò nel 1983 a Broadway firmato da Harvey Firstein e Jerry Hermann. I quali trassero il loro spettacolo dalla omonima commedia di Jean Poiret che rimase in scena a Parigi dal 1973 al 1980 e dalla quale, come di diceva all'inizio, fu tratto «Il vizietto» con Tognazzi e Serrault. Sergio Trombetta /// (ilio Sarcrio Marconi Uranio "La Calie an.v l'oliai" Sotto la compagnia Morituri ito Danza

Luoghi citati: Parigi, Torino