Giorgio Galli

SCEGLIAMO: PIÙ' DEMOCRAZIA O IL GOVERNO DEI CUSTODI Giorgio Galli SCEGLIAMO: PIÙ' DEMOCRAZIA O IL GOVERNO DEI CUSTODI A sfida che il mondo occidentale si troverà ad affrontare nei prossimi decenni è rappresentata dal problema dello sviluppo della democrazia. E' difficile che alle soglie del 2000 si possa mantenere il tipo di democrazia rappresentativa che abbiamo conosciuto in questo secolo e che appare ormai inadeguata ai problemi che si affacciano all'inizio del nuovo millennio. Ci troviamo insomma di fronte ad un bivio: se non verrà ampliata, la forma democratica è destinata a restringersi e a sclerotizzarsi. Nell'altra direzione abbiamo un allargamento della democrazia, attraverso il potenziamento di alcuni istituti come il referendum, o l'istituzione di comitati consultivi di cittadini. D'altronde il crollo dei regimi dell'Est ci ha insegnato che non basta abbattere le forme politico-istituzionali dei sistemi comunisti per trovare come per incanto democrazia e mercato. Il problema, come si comincia a vedere soltanto ora, è molto più complesso. Anche nei Paesi dove funziona da secoli, il sistema democratico va perfezionato e ampliato, perché anche le democrazie più mature rischiano, se non si sviluppano, di trasformarsi in quello che Platone chiamava il «governo dei custodi». Il caso italiano è a questo riguardo esemplare. Il nostro è un tipico esempio di democrazia bloccata. La crisi che il nostro sistema politico-istituzionale sta attraversando è data dall'assenza di alternative di governo, dall'immobilità della classe dirigente. La patologia italiana è dunque nel sistema, non negli uomini o nei partiti che di volta in volta - siano il presidente della Repubblica o le Leghe - rappresentano soltanto i sintomi più vistosi di qualcosa che non funziona. Giorgio Galli

Persone citate: Giorgio Galli, Platone