Le prime piante per Ilenia e Andrea di Beppe Minello
Le prime piante per Ilenia e Andrea Il Comune dovrà provvedere entro un anno: restano da individuare le aree da destinare a verde Le prime piante per Ilenia e Andrea Un albero per ogni neonato, da ieri è in vigore la legge Al Sant'Anna, ieri, sono nati Cristina, Luca, Ilenia e Andrea. Non lo sanno ancora, ma sono tra i primi torinesi per i quali il Comune dovrà provvedere a piantare un albero registrando «il luogo esatto» sul certificato di nascita di ognuno. Cristina, Luca, Ilenia e Andrea e tutti i bambini che, d'ora in poi, nasceranno in Italia, cresceranno con la «loro» pianta. A stabilirlo è ima legge entrata in vigore con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale di martedì e proposta al Parlamento da un gruppo di deputati guidati dal verde Francesco Rutelli. Ora si tratta di applicarla e i problemi non sono pochi. A venire incontro alle difficoltà di Comune, Regione e natura, è la stessa legge che concede, dal giorno della registrazione anagrafica del neonato, un anno di tempo per piantare l'albero. Dodici mesi che serviranno al ministero dell'Interno per spiegare alle anagrafi di tutta Italia dove e come inserire sui certificati di nascita le «coordinate» degli alberi. Ai Comuni per individuare, sul proprio territorio, le aree dove mettere a dimora i «fratellini verdi» dei nuovi cittadini. Alla Regione per mettere a disposizione il necessario quantitativo di esemplari, organizzarne il trasporto e la fornitura ai Comuni. Un anno che permetterà anche di rispettare le esigenze della stessa natura: un albero non può essere piantato quando si vuole, ma generalmente in primavera e autunno. «La legge sembra ben schematizzata e, quindi, non dovrebbero sorgere grandi problemi interpretativi - dice, tirando un sospiro di sollievo, Cesare Buzzi, dirigente dei servizi anagrafici del Comune Per noi, l'unica incertezza riguarda il "peso" legale che do¬ vranno avere i dati sull'ubicazione della pianta. Se è una semplice "annotazione" il cittadino, per conoscerli, dovrà richiederli espressamente. Al contrario, ma mi sembra improbabile, se le "coordinate" saranno considerate un "elemento essenziale", c'è il rischio di doverle inserire anche nella carta d'identità. Comunque, aspettiamo la circolare del ministero». Il vero problema, soprattutto in una metropoli, sarà individuare le aree dove piantare gli albori. La legge consente di utilizzare le aree demaniali, ma in Torino, dove nascono 8-10 mila bambini l'anno, non sono molte. In Regione, al servizio forestazione, fanno spallucce per quanto riguarda la materia prima, cioè le piante: «Già adesso spiega il geometra Scannella - i sei vivai della sola provincia di i Torino distribuiscono 800 mila piante ogni anno». Lo stesso numero dei bambini che nascono in 12 mesi in Italia. «Oggi come oggi - prosegue Scannella non saprei però, come trasportarle queste piante. Inoltre, ogni Comune ha caratteristiche ambientali diverse, favorevoli a un tipo di piante, piuttosto che ad altre. Un albero sbagliato in un luogo sbagliato muore». E se la pianta muore che succede? Se si è superstiziosi sono guai. «Magari a qualcuno verrà l'idea di fare causa al Comune per negligenza: è un'eventualità da tenere presente», commenta Cesare Buzzi. Ma ci sono anche aspetti positivi: l'obeso potrà trovare motivo di consolazione specchiandosi nella sua betulla, il mingherlino nella sua quercia. Non esisteranno più figli unici: ognuno avrà un grande fratello. Verde. Beppe Minello
Persone citate: Cesare Buzzi, Francesco Rutelli
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