Gli inglesi spezzano a Wembley la lunga serie d'oro del ct Platini
Gli inglesi spezzano a Wembley la lunga serie d'oro del ct Platini I gol di Shearer e Lineker danno ai bianchi la vittoria sulla Francia Gli inglesi spezzano a Wembley la lunga serie d'oro del ct Platini LONDRA DAL NOSTRO INVIATO Prima o poi doveva capitare. E' successo in un tempio, a Wembley. Meglio così. La Francia di Michel Platini s'inchina all'Inghilterra e perde una «verginità» che durava dall'8 marzo 1989, quando a Glasgow la Scozia le impose un brusco alt. Due a zero allora, due a zero ieri: in mezzo, 16 vittorie e 3 pareggi. Partita strana, e per niente amichevole, basta pensare alle scorrettezze di Boli e Casoni, entrambi ammoniti. Meglio la Francia nel primo tempo, soprattutto a partire dal 20' sino al minuto fatale del gol di Shearer, giusto in chiusura. Nel secondo, l'innesto di Gary Lineker, 47 reti in 72 gare, sacrificato sull'altare di una cervellotica sperimentazione, porta al definitivo k.o. Ma ecco l'intreccio di una notte a suo modo storica. Gli inglesi non scherzano. Keown s'incolla a Cantona e Walker, protetto dal libero Wright, cura Papin. Jones e Pearce presidiano le fasce, attesi da Amoros e Angioma. La Francia si raccoglie intorno all'olimpico Blanc. Casoni e Boli si dividono Shearer, debuttante al pari di Jones e Keown, e Hirst. Aspri tackles, modici ricami: questo è il calcio d'oggi. Deschamps, Fernandez e Perez battono i sentieri di Webb, G. Thomas e Clough. Papin il falco mendica munizioni: gli avversari, per di più, lo braccano all'italiana. L'Inghilterra procede a spallate, in velocità quando può e a testa bassa quando non può. La Francia non disdegna l'azione manovrata e, a tratti, ricamata. Blanc dirige la difesa in smoking. L'impegno è strenuo, anche se lo spettacolo risulta strozzato dal sostanziale equilibrio. La fede dei sessantamila barcolla. Tiri in porta? Un diagonale dell'intraprendente Amoros è grasso che cola. Vista dall'alto, la Francia sembra più squadra: piano piano, si attesta al centro del ring e mena pericolosi fèndenti (Perez al 28'). Ogni tanto Blanc, prima di scomparii! alla distanza, lascia l'accampamento e traccia il solco. Da brividi, al 35', un rasoterra di Deschamps, imbeccato da Cantona. L'Inghilterra patisce il fraseggio di rivali più sapienti. Nostalgia di Gascoigne, Barnes e Platt. Ancora Amoros, da lontano. Para Woods. Poi Walker rimedia al pelo su Papin. I francesi non mordono, e dal momento che il calcio assai di rado perdona i platonici, ecco gli inglesi passare addirittura in vantaggio. Il gol, introdotto da una rasoiata di Pearce su punizione di Webb, arriva giusto al 45'. Così: angolo di Clough, sponda aerea di Wright e zampata di Alan Shearer, al primo vagito della sua notte brava. Un sigil¬ lo tipicamente britannico, nella concezione e nell'esecuzione. La sfida s'impenna, anche perché Taylor, bontà sua, si ricorda di Lineker e lo schiera al posto del vacuo Hirst. Gary costringe subito Boli a un fallo da ammonizione, poi smarca alla grande G. Thomas (tocco sciagurato, da radiazione dall'albo) e quindi spreca una sontuosa occasione. Obbligata a risalire la corrente, la Francia offre il fianco a vertiginosi contropiede. Papin e Cantona non trovano varchi. Amoros fa volare Woods. Adesso sì che la partita è croccante. Platini richiama Fernandez e Perez, spremuti: dentro Durand e Simba, una punta. L'Inghilterra va via sull'onda e raddoppia al 74' e con chi, se non con Lineker, lesto a razziare una respinta di Rousset su girata di Clough (da un'idea di Shearer). La Francia si scuote e Simba centra un rocambolesco palo. Fine della corsa: a Wembley si scende. Roberto Beccantini Inghilterra: Woods; Jones, Pearce; Keown, Walker, Wright; Webb, G. Thomas, Clough, Shearer, Hirst. Francia: Rousset; Amoros, Angloma; Boli, Blanc, Casoni; Deschamps, Fernandez (Durand 70'), Papin, Perez (Simba 70'), Cantona. Reti: Shearer 45', Lineker 74'. Arbitro: Schmidhuber (Germania).
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